Si sono aperte il 30 agosto le porte della 74esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia, reduce da una battaglia iniziata lo scorso anno nei mercati del cinema per accaparrarsi i nuovi titoli dei migliori autori in circolazione. Una competizione che vede “nemici” come la Berlinale e Cannes, due festival storici che hanno registrato rispettivamente un’ultima edizione fiacca per lo standard a cui hanno abituato i loro frequentatori, in particolare per il festival della Costa Azzurra che ha raccolto diverse critiche visti alcuni titoli in selezione ufficiale. Ciò faceva ben sperare al pubblico italiano di poter vedere nel capoluogo Veneto i nuovi lavori di autori come Malick, Branagh, Fratelli Taviani, Paul Thomas Anderson, Dolan e Soderbergh, quest’ultimi due sono andati invece ad un altro grande protagonista dei festival italiani: Antonio Monda.
Alla sua sesta direzione artistica Antonio Barbera forma con il suo team una selezione che vede in primo piano alcuni dei nomi più interessanti della cinematografia statunitense come Wiseman con 197 minuti di vita quotidiana all’interno della New York Public Library. Tra i compagni di viaggio George Clooney ( su sceneggiatura dei fratelli Coen ) che dirige Matt Damon in Suburbicon, commedia grottesca che vede un uomo ordinario risucchiato in un’inaspettato vortice di violenza, l’attore di Boston sarà presente anche nel nuovo film di Alexander Payne, pilastro della commedia americana indipendente. Un concorso che panoramica su diverse cinematografie osservandole attraverso gli occhi di Guillermo Del Toro (The shape of water/ Messico- USA), Andrew Haigh (Lean on Pete – UK /USA), Vivian Qu (Angels Wear White — Cina), Sebastiano Riso (Una famiglia -Italia) e Koreeda Hirokazu (The Third Murder – Giappone).
Un festival, quindi, che scruta attraverso le varie culture di questo mondo.
Di seguito la lista completa del concorso ufficiale:
Human Flow – Ai Weiwei
Mother! – Darren Aronofsky
Suburbicon – George Clooney
The shape of water – Guillermo Del Toro
L’insulte – Ziad Doueiri
La villa – Robert Guédiguian
Lean on Pete – Andrew Haigh
Mektoub, My Love: Canto Uno – Abdellatif Kechiche
The Third Murder – Koreeda Hirokazu
Jusqu’à la garde – Xavier Legrand
Ammore e Malavita – Manetti Bros
Foxtrot – Samuel Maoz
Three billboards outside Ebbing, Missouri – Martin McDonagh
Hannah – Andrea Palladoro
Downsizing – Alexander Payne
Angels Wear White – Vivian Qu
Una famiglia – Sebastiano Riso
First Reformed – Paul Schrader
Sweet Country – Warwick Thornton
The Leisure Seeker – Paolo Virzì
Ex Libris – The New York Public Library – Frederick Wiseman
Le numerose sezioni collaterali raccolgono autori già conosciuti come Susanna Nicchiarelli che presenterà Nico, film sull’omonima artista impersonata da Trine Dyrholm e l’esordiente Elio DiPace che presenterà Le Visite (D.P. Andrea Manenti), corto prodotto da CSC.
L’inizio di un festival porta il piacere di riunirsi per 10 giorni con amici e colleghi a vedere film e discuterne insieme a loro. Le recenti minacce del califfato all’Italia hanno portato ad un innalzamento delle misure di sicurezza sul lido includendo controlli più accurati all’ingresso delle sale che, se gestita come all’ultima edizione del festival di Cannes nel post-Manchester potrebbe causare malcontento tra industry e stampa portando i controlli a dei livelli talvolta esagerati. Ma Venezia (al contrario di Cannes) decide di non mischiare la politica con il cinema e di lasciare che le filmografie convivano tra loro in un’era in cui la coabitazione non è così scontata, non come nel cinema.
Alessandro Bertoncini
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