Annunciate le nominations ai prestigiosi Golden Globe, i premi che ogni anno celebrano i miglior protagonisti della passata stagione cinematografica e televisiva, assegnati dall’autorevole Hollywood Foreign Press Association (HFPA), un’associazione di 90 giornalisti della stampa estera residenti in America. Da sempre considerati una sorta di “anticamera” degli Oscar, sia per una questione temporale, dato che precedono di soli 30 giorni l’annuncio delle nominations agli Academy Awards e sia per una questione di prestigio e di competenza, dato che sono quelli che riescono a visionare tutti i film usciti nelle sale americane, a differenza dei giurati degli altri premi dell’Award Season, diventando dei veri e propri “suggeritori” per i membri degli Oscar, su quali nomi votare. Quest’anno a guidare le nominations c’è l’ultimo film del regista messicano Alejandro González Iñárritu, Birdman che ha conquistano ben 7 nominations tra cui miglior commedia dell’anno, miglior regista, miglior colonna sonora, miglior sceneggiatura, miglior attore (il favorito Michael Keaton), miglior attore non protagonista (Edward Norton) e miglior attrice non protagonista (Emma Stone). A tallonare un possibile suo trionfo ci pensa uno degli esperimenti cinematografici più interessanti degli ultimi anni, e cioè Boyhood di Richard Linklater che con 5 nominations sembra però essere più favorito del film di Iñárritu, per alcune nominations che sembrerebbero delle vittorie assicurate come nella categoria miglior attrice non protagonista che vede favoritissima Patricia Arquette e nella categoria miglior regista, oltre a quelle come miglior film drammatico dell’anno, miglior attore non protagonista (Ethan Hawke) e miglior sceneggiatura. Particolarmente interessanti risultano le 4 nomination al film di Ava Duvernay, Selma, sulle marce per il diritto di voto guidate da James Bevel, Osea Williams e Martin Luther King, che in un clima attuale di contestazione sociale da parte degli afro-americani verso i metodi repressivi della polizia “bianca” americana, potrebbe essere la vera sorpresa dei Golden Globe. Non sono però mancate le grandi esclusioni e le nominations inaspettate, che dimostrano quanto sia, a volte, differente la percezione della stampa estera verso i film americani. Tra i film che sono stati pesantemente snobbati dai giurati , spiccano Mr.Turner di Mike Leigh e A Most Violent Year che ha ottenuto solo la nomination come miglior attrice non protagonista e che invece era stato il film trionfatore dei National Board of Review; senza dimenticare la “scandalosa” esclusione di Tilda Swinton come supporter in The Grand Budapest Hotel. Invece tra le nominations inaspettate compare il nome di Jennifer Aniston candidata come miglior attrice drammatica per Cake, il film Pride come migliore commedia dell’anno e il film estone Tangerines nella categoria miglior film straniero, a danno del film canadese “Mommy”.
Danilo Canzanella
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