Al Pacino porta in sala Oscar Wilde

Con Wilde Salomè teatro e cinema si fondono per riportare in scena il grande capolavoro del drammaturgo irlandese.

Autore, regista e interprete. Al Pacino si fa in tre per realizzare un’opera che fonde teatro e cinema, e porta in scena un’interessante rilettura del capolavoro di Oscar Wilde, Salomé.
La storia è quella dell’affascinante figlia di Erodiade, Salomé, una giovane donna che incanta Re Erode al punto da strappargli la concessione più sofferta, la testa di Giovanni Battista.
Una storia di lussuria e avidità utilizzata al servizio dell’arte.

Presentato fuori concorso alla 68a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha ricevuto il Queer Lion come miglior film a tematica omosessuale e in uscita nelle sale italiane, a quasi cinque anni di distanza, il prossimo 12 maggio con Distribuzione Indipendente, Wilde Salomé è un docufilm che celebra il drammaturgo irlandese e le sue opere. Ma, è anche un plauso alla drammaturgia, al teatro e al cinema, e al lavoro dell’attore e di tutti coloro che sono al servizio dell’arte.
Come ha dichiarato lo stesso Al Pacino:
Wilde Salome è il mio tentativo di fondere l’opera teatrale e il cinema. Fare in modo che questo ibrido funzioni è stato il mio obiettivo: unire tutta la qualità fotografica del cinema a quell’essenza dell’acting che è propria del teatro”.

Wilde Salomé comincia quasi volendo spiegare allo spettatore quello che verrà mostrato, come un’introduzione a qualche altra cosa. Solo più avanti, quando ci s’immerge all’interno del film, si comprende la realtà e, quindi, il bisogno di Al Pacino di realizzare un’opera complessa che racchiudesse in sé la rappresentazione teatrale di Salomé e un film di cui si continua a parlare durante tutti gli 88 minuti, ma che non poteva essere a sé stante.

Nel film ammiriamo una straordinaria Jessica Chastain, che, col suo fascino, incarna perfettamente il personaggio turbolento e sanguinario di Salomé.
Al Pacino, a sua volta, interpreta ben tre personaggi: Re Erode nella rappresentazione teatrale di Salomé, se stesso, affascinato da Oscar Wilde quasi da risultarne innamorato, e, in un certo senso, lo stesso Oscar Wilde, nel tentativo di ridargli vita attraverso le sue opere. Alla fine del film, Al Pacino è in una scena colossale che lo vede nel deserto, da solo, forse, in fondo, come rappresentazione della solitudine che lo stesso Wilde aveva vissuto gli ultimi giorni della sua vita.
Wilde Salomé sarà disponibile in versione originale, con sottotitoli in italiano, e in versione doppiata in lingua italiana. Ha partecipato al doppiaggio, tra gli altri, Gabriele Lavia per Al Pacino.

Rita Russo

 

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