Questa settimana dedichiamo la sessione alla colonna sonora vincitrice del Golden Globe 2014. Il premio per la categoria è andato ad Alexander Ebert per le musiche di All is lost, il film che racconta l’avventura (o, meglio, disavventura) solitaria dello skipper interpretato magistralmente da Robert Redford. In una pellicola in cui mancano del tutto i dialoghi la musica dovrebbe farla da padrone. In realtà, invece, per la maggior parte del film il sottofondo musicale è reso dalla natura stessa: il vento, gli scrosci dell’acqua, la pioggia e i tuoni. L’opera di Ebert si inserisce, infatti, con estrema delicatezza in questo paesaggio sonoro e lo fa rispettandone le caratteristiche.
La scelta degli strumenti è studiata proprio per richiamare i suoni della natura: archi, fiati e soavi cori che vanno a sottolineare solo nei momenti topici (bisogna aspettare un po’ per poter sentire le prime note), ma con incredibile forza, lo stato d’animo del protagonista. Le armonie sembrano infatti riecheggiare durante tutto il film quanto ascoltato all’inizio per bocca del protagonista( il suo messaggio per i posteri) “Ho lottato fino alla fine….mi mancherete…mi dispiace.” Ma c’è sempre un raggio di speranza che si intreccia in quegli accordi intrisi di rassegnazione. Nonostante l’espressa richiesta del regista, l’autore non ha reputato opportuno inserire brani cantati, bisognerà, pertanto, attendere la fine del film per poter ascoltare le note di “Amen”, canzone che accompagna lo scorrere dei titoli di coda. Ebert, noto come leader del gruppo americano indie folk Edward Sharpe and the Magnetic Zeros è alla prima esperienza come compositore di colonne sonore e, forse, per quest’impresa sceglie di ispirarsi a modelli eccelsi del panorama come Morricone , in ogni caso il risultato è magnifico e il pubblico italiano potrà apprezzare l’opera in sala a partire dal prossimo 6 febbraio.
Adriana Ruocco
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