“Amygdala” è il vincitore del Ca’ Foscari Short Film Festival 2017

Si è svolta dal 15 al 18 marzo la settima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, con quattro giorni di workshop e masterclass per studenti di cinema e delle università.

Il Ca’ Foscari Short Film Festival si propone di mappare le nuove tendenze del cinema e scoprire i nuovi talenti provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo. È il primo festival in Europa interamente gestito da un gruppo di studenti universitari, i quali vengono guidati da una commissione di docenti di studi sul cinema e da professionisti del mondo dello spettacolo, con l’organizzazione generale e la direzione artistica di Maria Roberta Novielli. L’iniziativa, il cui cuore è un concorso internazionale aperto a studenti provenienti da tutto il mondo, è divenuta un punto di riferimento nell’ambito della ricerca sulla multimedialità dal momento che propone la diffusione degli sviluppi più rilevanti della cinematografia e della comunicazione transmediale, collaborando con autorevoli scuole di cinema e distributori internazionali. Il festival ospita produttori, studiosi, registi e attori di alto rilievo su scala mondiale. Quest’anno la giuria internazionale era composta dall’artista francese Catherine Breillat, l’attrice polacca Małgorzata Zajączkowska e l’animatore inglese Barry Purves. A seguito dei ringraziamenti del prorettore, l’evento si è aperto con il conferimento del Premio Olga Brunner Levi, assegnato a “Musica Rifugio” di Marta Gigante per il miglior videoclip realizzato da studenti delle scuole superiori di secondo grado di tutta Italia, avente per soggetto la performance musicale femminile ed il rapporto tra condizione femminile e la musica nella storia. Il giovanissimo regista Alessandro Sicari è stato poi insignito di ben due premi per il Concorso Istituti del Veneto, dedicato a cortometraggi realizzati dagli studenti degli Istituti Superiori della Regione Veneto, grazie al suo corto “A long travel”. Successivamente il Premio Pateh Sabally della Municipalità di Venezia è stato conferito a “Sightseeing “ di David Borbás.

A fungere da intermezzo prima dei premi più attesi, la sand artist Iimen Masako si è esibita in una live performance di animazione con la sabbia accompagnata da musica tradizionale. La sand animation è una particolare tecnica d’animazione che permette di creare con le mani vere e proprie storie attraverso la modellazione in tempo reale della sabbia su un vetro, ripresa poi con una tecnica simile alla stop motion. L’artista giapponese, dopo essersi laureata alla Musashino Art University ha iniziato a creare numerose animazione con la sabbia, lavorando per la televisione e collaborando con musicisti come gli SMAP. Dopo l’esibizione, il Premio Levi per la miglior colonna sonora è stato assegnato alla polacca Ena Klelska per il suo “Śledztwo – The Inquest”. Il corto polacco è un tributo alla storia del cinema noir e investigativo, che non basa il suo focus sulla trama –classica storia di un investigatore privato in cerca della sua famiglia in una città inquietante– quanto sulla particolarissima tecnica cinematografica utilizzata: la stop-motion pixilation art, una tecnica visivamente “contorta” che fa sembrare il film come fosse tratto dalla bobina di una vecchia pellicola. La menzione speciale ed il Premio Volumina per il miglior film d’arte se li è aggiudicati l’australiano Charles Broad per “Petrel”. Infine, il premio come miglior film all’interno del concorso internazionale è andato ad “Amygdala” del regista britannico George Graham, prodotto da una delle più prestigiose scuole di cinema britanniche, la National Film and Television School. “Amygdala” vede in scena Bella, giovane ragazza a passeggio per le strade caotiche di Hackney, borgo di Londra. Circondata da diverse persone, ma sempre più distaccata e isolata, rivede davanti a sé i momenti vissuti con Sofia, suo amore passato che non vuole e non può essere dimenticato. Viaggiando per le strade della città, in sé stessa e nel suo passato, Bella vaga in balia dell’amigdala, la parte del cervello che governa la memoria, le emozioni, la paura, in un film intenso e delicato. Il corto vincitore è stato quindi riproiettato nell’entusiasmo generale. A chiudere, la professoressa Novielli ha ringraziato caldamente tutti gli studenti cafoscarini che, a partire da dicembre, si sono occupati dell’organizzazione e promozione del festival, invitandoli a salire sul palco. Si è concluso così un evento culturale che anche quest’anno ha lasciato il segno e dato visibilità a giovani registi provenienti da tutto il mondo.

Federico Fracassi

 

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