Chi è Michael Keaton? Se fai questa domanda, molti ti risponderanno “È Batman!”
L’attore nato a Coraopolis è rimasto famoso per quel ruolo nel film di Tim Burton del 1989, e per me non è un caso che Alejandro González Iñárritu abbia scelto proprio lui per il suo personaggio principale.
Trattasi di Riggan Thomson, un attore rimasto famoso per aver interpretato Birdman, un supereroe molto somigliante a uno dei colleghi del Cavaliere Oscuro, cioè Hawkman.
Ma questo personaggio ha preso il sopravvento, e lui vuole scrollarselo di dosso.
Ed è per questo che ha deciso di dedicarsi al teatro, nientemeno che a Broadway, portando in scena il libro “What We Talk About When We Talk About Love” di Raymond Carver.
Un progetto tutt’altro che semplice. Oltre ai problemi con il cast e la critica, ci sono anche quelli familiari da affrontare. Riuscirà dunque Riggan a liberarsi dell’ombra del suo passato, ed essere considerato anche al di fuori degli amanti del cinecomic un vero attore?
Il film di Iñárritu è soprattutto una critica ai Blockbuster Hollywoodiani.
Al giorno d’oggi si vedono troppi film su Supereroi, Alieni, Vampiri, prodotti da registi a suon di milioni senza metterci impegno nel cercare una vera trama, perché al pubblico questo non importa, spende soldi su soldi per rivedere sempre le stesse scene d’azione.
E dall’altra parte, i film visionari ed intelligenti sono una rarità, nonostante costino molto di meno, e sono in grado di lasciare qualcosa di meglio nella mente dello spettatore.
Birdman è proprio un lungometraggio di questo genere. Probabilmente non è per tutti un film rivoluzionario perché in passato se ne sono già visti di simili, ma forse lo è per le nuove generazioni, o da chi finalmente ha dovuto aspettare a lungo per poter assistere a un lavoro del genere.
Mancavano quei film “personali”, in cui ognuno può dare il proprio significato, e decidere come è finita la storia, soprattutto se il regista compie lo “scherzetto” di lasciare il finale con molte domande.
E Iñárritu fa anche questo , lasciando al pubblico di decidere la sorte finale di Keaton, che potrà basarsi solo sugli effetti sonori e sullo sguardo di una Emma Stone decisamente all’altezza della situazione.
La buona notizia è che alle nomination per i prossimi Oscar non concorre nessun vero Blockbuster per il titolo di Miglior Film. Si spera che non ci siano cattive notizie, cioè la mancata assegnazione delle giuste statuette per questo film che è già stato giudicato da molti come un capolavoro.
“Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza)” è presente nelle migliori sale italiane.
Valerio Brandi
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