L’undicesima Festa del Cinema di Roma è cominciata da almeno una settimana, e uno dei film migliori fin qui visionati, a sentire le opinioni della maggioranza degli accreditati, è proprio “Manchester by the sea” di Kenneth Lonergan. Il regista di “Conta su di me” e Margaret ha diretto un piccolo (e forse neanche tanto) capolavoro. Molti ipotizzano qualche nomination ai prossimi Premi Oscar, anche se Lonergan, secondo quanto ha detto in conferenza stampa all’Auditorium Parco della Musica, al momento non ci sta proprio pensando.
Siamo a Manchester. Non in Inghilterra, ma negli USA, precisamente nello stato del Massachusetts, e infatti si usa unirla proprio al –by-the-sea per distinguerla dalle altre. La storia comincia con Lee, un custode tuttofare che passa le giornate a lavorare sodo. Si sa ben poco di lui, almeno all’inizio. Tutto il film si basa su flash-back e racconti a ritroso mai annunciati. Quest’ultimi, insieme alla trama e agli intrecci familiari, possono sembrare all’inizio complicati, ma basta prestare la giusta attenzione e già prima della metà tutti i nodi verranno al pettine, almeno quelli relativi al passato.
Un passato durissimo, da dimenticare, per Lee e non solo. Una volta aveva una bella e felice famiglie, ma una disgrazia accidentale gliel’ha portata via. E il presente non è di certo migliore, visto che è richiamato a Manchester per la morte del fratello, malato da tempo. E se nella noiosa routine da custode sembrava aver trovato un modo per provare a non pensare a quello che aveva fatto, a vivere una vita senza responsabilità per non causare più dolore ad altre persone, il testamento dell’amato fratello non è affatto buono per lui.
Le ultime volontà di Joe sono chiare: vuole che Lee si prenda cura del figlio Patrick fino al compimento della sua maggiore età. Dapprima non vuole assolutamente accettare, ma minuto dopo minuto, pensando a quanto voleva bene al fratello, comincia ad accettare alcuni compromessi. Prova ad organizzare una nuova vita altrove con Patrick, perché Manchester gli evoca troppo dolore, i fantasmi del passato sono ovunque per lui. Ma il ragazzo non vuole muoversi, tutta la sua vita e lì, così entrambi cercheranno di migliorare il rapporto tra di loro.
La regia e la sceneggiatura, e soprattutto l’interpretazione di Casey Affleck, il protagonista di questa storia non vera, che ha sostituito il produttore Matt Damon, che non ha potuto fare anche l’attore perché impegnato in altri progetti, riescono a trasmettere emozioni intense per lo spettatore, come l’empatia e naturalmente la commozione, in particolar modo per i genitori, che non riescono ad immaginare come reagirebbero se una cosa simile accadesse anche a loro.
Tante lacrime, ma per fortuna qualche risata, in particolare nelle scene del problematico rapporto tra Lee e l’adolescente nipote, interpretato da Lucas Hedges. Una scelta specifica del regista per dimostrare che nonostante i tanti dolori che ti affliggono la vita va avanti, bisogna saper sdrammatizzare anche di fronte alla tragedia più grande. La musica, e le location utilizzate sono qualcosa di spettacolare, piccoli ma importanti particolari che fanno passare senza alcun problema i 135’ allo spettatore di fronte allo schermo. Abbiamo più volte lodato il lavoro di Affleck, ma questo non per mettere in ombra quello degli altri interpreti. Michelle Williams, Kyle Chandler, Lucas Hedges, Gretchen Mol e anche il breve ruolo di Matthew Broderick sono protagonisti di un quadro perfetto in cui ognuno riesce a dare il meglio di sé.
Abbiamo tanto da imparare da storie come queste, e anche se “Manchester by the sea” ha tutti i contorni e le sfumature dell’ambiente Americano purtroppo queste cose succedono troppo spesso anche in altri Paesi, come il nostro. Tragedie che forse puoi superare, ma non del tutto dimenticare, infatti il film non ha un vero e proprio finale sullo stato d’animo di Lee. Lascia intendere che lui è un po’ cambiato, che è andato un po’ avanti, ma avrà purtroppo sempre qualche fantasma che lo tormenterà fino alla fine dei suoi giorni.
Manchester by the sea è previsto nelle sale italiane da giovedì 16 febbraio 2017.
Valerio Brandi
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