“Il sesso gay non è un crimine in Russia, quindi i gay possono sentirsi al sicuro, stare calmi, ma per cortesia devono lasciare in pace i bambini” Con questa dichiarazione, rilasciata il 17 gennaio scorso, Vladimir Putin ha voluto ridimensionare le polemiche nate dopo la legge da lui approvata nel giugno 2013 che vieta la propaganda di relazioni sessualmente non tradizionali ai minori. Di fatto questa legge nega l’esistenza di adolescenti LGBT, lesbiche, gay, bisessuali e transgender, considerando indotta e deprovevole ogni inclinazione sessuale differente dall’eterosessualità nei minori. Children 404, Russia 2014, di Askold Kurov e Pavel Loparev, è un documentario che denuncia l’atteggiamento persecutorio del Cremlino e in cui Elena Klimova, giovane giornalista, racconta la nascita e lo sviluppo dell’omonimo progetto online, Children 404, piattaforma che si propone di fornire supporto psicologico e un’informazione adeguata ai teenagers russi LGBT. Il film, presentato a maggio al Canadian International Documentary Festival – Hot Docs, vuole dare voce a questi ragazzi, che la politica e le parole di Putin ignorano.
Si stima che gli adolescenti LGBT in Russia siano più di 2.5 milioni e prima che Klimova fondasse Children 404 erano letteralmente abbandonati a sé stessi. Il progetto prende il nome dall’errore 404, ovvero “Page not found”, in cui si incorre cercando notizie relative ai minori LGBT nella rete russa, censurata dal governo. Klimova ha iniziato scrivendo articoli sulla discriminazione dei minori con orientamenti sessuali differenti e dopo essere stata contattata da alcuni giovani si è offerta di dar loro consiglio online per affrontare la solitudine, il bullismo e il rifiuto, a scuola e in famiglia. Nella prima settimana ha ricevuto più di 100 mail e oggi i ragazzi iscritti al sito sono circa 1360. Children 404 raccoglie lettere e foto, promuove la comunicazione e crea sistema, è un faro puntato sulla zona d’ombra in cui il Cremlino vorrebbe relegare i giovani LGBT, restituisce loro un’identità. Nel gennaio 2014 Klimova, già allontanata dal posto di lavoro perché lesbica, è stata ufficialmente accusata di aver violato la legge – Gay Propaganda del Cremlino, e attualmente è sotto processo. Trovate su change.org una petizione in sua difesa e numerosi quotidiani internazionali hanno pubblicato articoli di supporto alla causa. Tra questi El Mundo, popolare giornale spagnolo, scrive: “Quanto è pericoloso essere omosessuali in Russia? Children 404 una piattaforma in sostegno dei minori russi LGBT, le foto del progetto mostrano giovani volti dagli occhi coperti, teenagers che vorrebbero solo poter urlare “We exist!” in protesta contro l’intolleranza diffusa.”
Kurov e Loparev, oltre a intervistare Klimova, hanno raccolto le testimonianze dei giovani iscritti a Children 404, alcuni hanno preferito non mostrarsi e i loro racconti sono voci fuori campo, altri hanno incontrato i due registi e accettato di essere ripresi in momenti di vita quotidiana. Nel seguire questi ragazzi la telecamera spesso punta verso il basso, in soggettive che trasmettono il peso della discriminazione e della vergogna, tra un intervento e l’altro sono inserite immagini delle città in cui vivono gli intervistati, scorci di muri e stazioni, metafore della prigione da cui sognano di scappare. Molti di loro una volta fatto outing sono allontanati dalle famiglie e, per mantenersi, costretti ad abbandonare gli studi, a cercarsi un lavoro (ma nessuno vuole assumerli) o peggio ad avviarsi alla prostituzione. Confessioni shock. Klimova afferma di credere nel progresso socio culturale delle nazioni, un giorno anche in Russia ci sarà tolleranza, nel frattempo afferma: “Voglio fare lamia parte, non posso manifestare, non posso pubblicare articoli, non posso baciare la mia compagna in pubblico, sono costretta alla non azione. Children 404 è il mio modo per restare qui seduta, dove mi vogliono, ma senza abbassare la voce!”
Web: http://vk.com/deti404_vk
Zelia Zbogar
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