Ciao Fantozzi(cci), grazie Paolo Villaggio

Ci ha lasciato ad 84 anni uno dei più grandi artisti italiani della risata.

È scomparso già da due giorni e il cinema, i suoi interpreti e i suoi spettatori, lo hanno salutato in tutti i modi possibili, omaggiandolo con i suoi film che lo hanno reso immortale già da tanto, tantissimo tempo.

«Fantozzi è davvero andato in Paradiso ora» Però c’è il rischio, oltre ad incontrare D’Alema e Berlusconi, che venga dirottato da Buddha.
«Finalmente si è ricongiunto a Gigi Reder e Giuseppe Anatrelli, Filini e Calboni» Ma anche a molti dei suoi superiori, come il Duca Conte Semenzara (Antonino Faà di Bruno), la Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare (Nietta Zocchi) e Direttore Conte Corrado Maria Lobbiam (Ugo Bologna).

Paolo Villaggio, in gran parte delle sue commedie, era particolare. Come i Simpson del resto.
Con loro ridi sempre, ma in maniera diversa col passare del tempo.
Quando sei piccolo ridi per le gag, per tutte le disavventure che gli capitano, botte in testa e ruzzoloni, con tanto di rumori di ossa rotte. Quando cresci, cominci a capire tutti i contenuti nascosti nelle scene.
Fantozzi faceva ridere per raccontarci le sofferenze dell’Italiano medio, quello tartassato dai potenti e dai capitalisti. Oggi la situazione comincia a diventare davvero pesante che molti arrivano a dire “ma quale sfigato Fantozzi, aveva il posto fisso, casa di proprietà, e andava anche in vacanza con Filini”.
Ma lui ha sempre ribadito che il posto fisso era qualcosa di triste, monotono, che ti avvicina in maniera macabra alla fine. Lo ha raccontato molto prima di lui Charles Dickens nel suo “Canto di Natale”, ma anche se il posto fisso manca sempre di più è pur sempre un argomento attuale, infatti andatevi a vedere uno degli ultimi cortometraggi della Disney, “Testa o Cuore”.

Non sempre in perfetta salute vista anche la sua corporatura, spesso e volentieri la sua morte è stata annunciata a sproposito, ma stavolta purtroppo è vero.
Una delle sue ultime apparizioni in pubblico è avvenuta alla Festa del Cinema di Roma 2015, dove sono stati presentati in versione restaurata “Fantozzi” e “Il secondo tragico Fantozzi”.
Insieme ad Anna Mazzamauro e Plinio Fernando ha reso felici molti giornalisti e appassionati, che gli chiedevano se ci sarebbe stato un ultimo Fantozzi.

«Si, Fantozzi all’obitorio» rispose la cinica ma adorabile signorina Silvani. Una frase che oggi appare decisamente triste, ma che possiamo farci, è la vita…

Ha dato tanto al cinema ma anche al doppiaggio, essendo la voce fuori campo più famosa del cinema italiano, narratore del suo stesso grande personaggio, ma anche in Senti chi parla 1&2, e Hotel Transylvania 2.

Un grande che ci mancherà, chissà se ci sarà un altro in grado di raccontare l’Italia e gli italiani come lui, in ogni caso grazie infinite, ora vadi pure in pace!

Valerio Brandi

 

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