Pochi giorni fa abbiamo perso un’altra grande memoria Italiana.
Memoria di cultura e di spettacolo, questo e tanto altro era Gianni Bonagura, un vero maestro da cui prendere sempre esempio.
La sua carriera di attore cominciata negli anni ’40 con il teatro lo ha portato poi molto lontano.
Molti a Roma lo ricorderanno per la bravura con cui recitava i sonetti del sommo Gioacchino Belli, o per lo spettacolo “Il ventaglio” di Carlo Goldoni, e per il cinema, memoria che se ben conservata può durare molto a lungo, lo ha visto lavorare insieme a grandi registi e attori.
Per il primi possiamo citarne alcuni come Orazio Costa, Guido Salvini, Edmo Fenoglio, Mario Ferrero, Pasolini, Dino Risi, Luciano Salce, Sergio Corbucci e Franco Zeffirelli, per i secondi non cambia la musica visto che parliamo di Totò, Vittorio Gassman, Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Vittorio De Sica e Alberto Sordi.
Una carriera straordinaria, che possiamo sempre ricordare vedendo e rivedendo capolavori come “Audace colpo dei soliti ignoti”, “Risate di gioia” o “Detenuto in attesa di giudizio”.
E poiché lui era un’artista completo, non ha rinunciato a una grande risorsa per il cinema (parole sue), cioè il doppiaggio.
Non avrà doppiato tanti film come Emilio Cigoli o Ferruccio Amendola, ma la storia di questo mestiere l’ha fatta pure lui, senza alcuna ombra di dubbio.
«Lupo ululà e castello ululì»
Si, era proprio lui. Igor era Gianni Bonagura. Ha lui adattato la frase originale “There-wolf! There-castle!” in questa maniera geniale per cui persino Mel Brooks ha fatto i complimenti all’Italia? (anche perché in madrepatria il film non ha avuto lo stesso nostro grande successo)
Si, ma non solo, perché lui lavorava in perfetta sintonia con tutti, e in quell’occasione con il direttore del doppiaggio Mario Maldesi ha ricreato la voce per quel genio prematuramente scomparso di nome Marty Feldman.
Mel Brooks è stato un elemento importante per Gianni Bonagura, dato che lo ha doppiato in ben cinque occasioni, compreso “Svitati” con Ezio Greggio, e in quell’occasione è riuscito anche ad incontrarlo di persona.
Una voce che ha segnato non solo gli amanti delle commedie-parodia, ma anche dell’animazione, e per fortuna, anche della Disney.
Il signor Snoops in “Le avventure di Bianca e Bernie” e soprattutto lo Zio Reginaldo ne “Gli Aristogatti”.
«Beati quelli che si sbronzano tra loro» e magari con lo sherry, non il madera, e chissà se hai dato disposizione di farti innaffiare anche adesso, in ricordo delle belle emozioni che ci hai regalato dalla fine della seconda guerra mondiale all’inizio del terzo millennio. Se sarà Madera, potrebbe andare peggio… potrebbe piovere…
Valerio Brandi
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