Da (super)eroina a smart drug lady, la Scarlett Johansson di Lucy

La recensione dell’ultimo film del regista di Leon e Il Quinto Elemento con protagonista la voce (e il volto) più sexy di Hollywood

La coca che ti fa beneeeee” cantava un malizioso (ed estraneo alla materia) Vasco Rossi. Chi l’ha detto che le donne ormai non ascoltano più gli uomini? Che gli uni vengono da Marte e le altre da Venere? Prendete Scarlett Johansson ad esempio. Si fidanza ed ha un figlio da un giornalista francese, uno che della parlantina ne fa il proprio lavoro (lui eh…), ma soprattutto ha preso in parola il rocker emiliano. In Lucy, il nuovo film di Luc Besson, ne ha ingerita una quantità industriale di coca, solo che deve aver confuso la polverina bianca (ma che nel film è blu) con l’omonima che ha “tutte quelle bollicine”. Roba da overdose o da lupi di Wall Street di Di Caprio, tant’è che fantasticavo sul fatto che la Johansson cominciasse a sbiascicare un patetico, strafattissimo e fenomenale “Steve Maddeeeennnn” scimmiottando (del resto i sintomi sono quelli da primate) il collega Jonah Hill.

NIKITA… Luc ci risiamo. Lucy è una ragazza qualunque che vive a Taipei e finisce col divenire un corriere della droga, di un tipo futuristico di droga in grado non di mandarti in pappa il cervello bensì di acuire le capacità extrasensoriali, soprattutto se ingerita in massicce dosi. Ora potremmo aprire un dibattito su come l’ultimo film di Luc Besson strizzi l’occhio al divertente Limitless con Bradley Cooper. Ma se la storiella delle pilloline dal potere illimitato può sembrare scopiazzata, che dire allora del corriere alle prese con un’organizzazione criminale? È o non è Transporter (con Jason Statham) in gonnella? Non è questo il problema, direbbe Shakespeare. Semmai si può discutere dello shock e del successivo complesso freudiano nel vedere Scarlett Johansson con più poteri di tutti gli Avengers messi insieme. Già, perché la droga dal nome che sa di esplosivo (CPH4) è in grado di amplificare in modo portentoso le capacità cognitive (Limitless ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?). La bionda Lucy spara come Rambo, mena come Bud Spencer dopo che gli hanno rubato i fagioli ed è telepate tanto quanto il professor Xavier degli X-Men.

Girl Power. Luc Besson chiude un’ideale trilogia che affonda le radici in Nikita, proseguita poi con Leon: un regista innamorato delle donne e del loro potenziale espressivo. E se agli albori il gentil sesso aveva, nei film del regista francese, tratti mascolini o fanciulleschi (è il caso di Natalie Portman) ecco che i tempi moderni impongono il corpo conturbante e sexy della “scarlett” diva Johansson, che solo col suo sguardo e con la sua voce all’olio d’oliva sarebbe in grado di vendere ghiaccio agli eschimesi. In Lucy l’attrice che vedremo in Avengers 2: Age of Ultron si (e ci) esalta in un continuo alternarsi di sequenze action e teologia. In Lucy passerà da timida studentella ad arma letale in un batter di ciglia, eludendo controlli agli aeroporti, gang criminali con l’artiglieria pesante, il jet lag, il traffico di Parigi. Il tutto in 90 minuti. Divertenti, coinvolgenti e riflessivi. Ah, non dimenticate Pepsi (eh no, la Coca dopo tutto questo proprio no) e patatine.

In sala da giovedì 25 settembre.

Emanuele Zambon

 

You must be logged in to post a comment Login