Niente è come sembra. Tenete a mente questa frase perché è il codice in grado di decifrare “L’Amore Bugiardo – Gone Girl”, thriller firmato David Fincher. Quello che ad una prima occhiata sembra un matrimonio perfetto si rivela in realtà un sottobosco di tradimenti, menzogne e ossessioni. Protagonisti dell’unione per nulla idilliaca sono Nick e Amy Dunne (Ben Affleck e Rosamunde Pike), rispettivamente giornalista piacione e scrittrice di successo di romanzi per i più piccoli. La pellicola di Fincher si caratterizza per un duplice schema narrativo: il racconto al presente e i frequenti flashback realizzati sotto forma di diario in prima persona, in cui il punto di vista è quello dell’attrice Rosamunde Pike, moglie del protagonista Ben Affleck.
“L’Amore Bugiardo – Gone Girl” ha un incipit da thriller poliziesco, con una pseudo scena del crimine in cui lo spettatore viene a conoscenza della scomparsa di una donna, nel caso specifico Amy Dunne, moglie del protagonista. Il marito scosso per l’accaduto sperimenta un caso di cronaca nera sulla propria pelle: da vittima (per aver perso la moglie) pian piano muta il proprio status in sospettato e successivamente in colpevole di omicidio. Agenti di polizia, network nazionali, vicini di casa: tutti uniti contro il mascellone di Ben Affleck, che dal canto suo non fa nulla per sembrare innocente, al punto che lo stesso spettatore si chiede: “ma è reo oppure no?”. David Fincher gioca ai “soliti sospetti” con un thriller dalle tinte noir che cambia pelle a più riprese nel film, costringendo il pubblico ad un’attenzione massima. Da thriller a dramma legale con un tocco di commedia e un pizzico di splatter (improvviso per giunta). Il risultato è stupefacente, la regia è sublime, il gioco al massacro nei confronti del sacro vincolo matrimoniale e del potere dei media è evidente. Nell’epoca dei social network e dei selfie rubati sembra quasi che ognuno di noi reciti un ruolo sempre più pubblico e osservabile. In questo terreno minato dichiararsi innocente se si ha un’amante (Emily Ratajkowski) con il seno da Yamamay che dissemina mutandine rosse per mezza città non è proprio il massimo. Figurarsi poi se il marito fedifrago è anche il beneficiario della polizza assicurativa sulla vita della mogliettina. Quella stessa mogliettina di cui Hitchcock sarebbe orgoglioso oltre ogni modo.
Al cinema da giovedì 18 dicembre.
Emanuele Zambon
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