L’attesa è stata lunga, ma ormai ci siamo: arriva Dunkirk, il film che vede il grande ritorno di Christopher Nolan, dopo tre anni da Interstellar.
Stavolta il regista, e in questa occasione anche sceneggiatore e co-produttore, ci racconta ciò che successe tra il 27 maggio e il 4 giugno 1940, cioè l’Operazione Dynamo, conosciuta anche come evacuazione di Dunkerque.
Aggirata la linea Maginot, anche grazie a una mossa già utilizzata durante il primo conflitto mondiale, cioè l’invasione del Belgio, le truppe Naziste invasero la Francia, costringendo centinaia di migliaia di truppe alleate a ripiegare a Dunkerque.
Con l’esercito Francese parecchio in difficoltà, la speranza di una salvezza delle truppe inglesi e dei franchi-belgi era quasi tutta nelle mani della marina di Sua Maestà re Giorgio VI, ma a salvare oltre 400.000 soldati non furono solo i soldati regolari, ma anche centinaia di civili che misero a disposizione le loro imbarcazioni pur di riportarli a casa.
Non c’è molto altro da dire sulla trama, anche perché, come già accennato, l’operazione durò pochi giorni e Nolan decide di narrare la storia come nessun altro aveva fatto prima d’ora.
Già da settimane diversi commenti giravano sul web sulla mancanza all’interno nel film di un elemento fondamentale, per i nostalgici del Nazi-fascismo almeno: la “clemenza” di Hitler.
Se il miracolo di Durkerque fu possibile è stato anche grazie al volere del Fuhrer di non voler affondare il colpo nella città Francese con il grosso delle sue forze, limitandosi alle azioni di bombardamento da parte dell’aviazione della Luftwaffe e delle trincee intorno alla cittadina, che comunque lentamente avanzavano.
Fu una decisione strategica per continuare al meglio l’invasione al cuore della Francia da parte della Wehrmacht, e magari anche diplomatica per cercare di arrivare a un armistizio con il Regno Unito che Hitler sicuramente stimava. Ma, chiamarlo atto di clemenza è naturalmente assurdo per il semplice fatto che la seconda guerra mondiale e i suoi 55 milioni di morti è avvenuta per il volere del dittatore tedesco di invadere la Polonia, e comunque questo film non è in alcun modo politico.
Non viene mostrato Hitler ma neanche Churchill, e neanche i soldati tedeschi, se non come presenza esterna, nascosti nelle cabine aeree o dietro le trincee.
I veri e unici protagonisti sono i soldati alleati che cercano di salvarsi dalla morte o deportazione, e tutti coloro che li hanno aiutati a raggiungere le coste dell’Inghilterra.
Un lieto fine per molti, ma non per tutti purtroppo. Molti sono morti non solo per colpa dei proiettili ma anche affogati nelle fredde acque della Manica, e anche chi è riuscito a scappare da Dunkerque non si è veramente salvato del tutto. Non tutti sono forti allo stesso modo, non tutti subiscono le stesse brutte esperienze, e quindi anche se sei vivo la tua mente non lo è più, una serie di terribili traumi ottimamente rappresentati da Cillian Murphy (Lo spaventapasseri ne la trilogia del Cavaliere Oscuro).
Un momento drammatico che le musiche di Hans Zimmer rendono alla perfezione, facendo provare empatia allo spettatore, come se anche lui si trovasse in mezzo a quelle povere anime disperate.
Oltre a tutto ciò, Dunkirk non è neanche un film agiografico sul popolo britannico, perché Nolan decide giustamente di rappresentare anche i momenti più brutti della vicenda, quando gli inglesi allontanavano i soldati franco-belgi per dare assoluta precedenza ai propri, almeno nei primi giorni dell’evacuazione.
Poi, grazie al coraggio dei civili, il nazionalismo è venuto sempre più a mancare.
Abbiamo già citato Murphy, ma dovremmo farlo anche con altri, come Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Kenneth Branagh, Mark Rylance e Tom Hardy, anche se non necessario, perché Dunkirk è un film veramente corale dove tutti contribuiscono allo stesso livello.
Si può invece considerare come il miglior film di Nolan? Difficile dirlo, rispetto al passato troviamo un genere decisamente diverso, come Spielberg ora anche Nolan ha scelto di cimentarsi nel mondo storico dopo quello fantasioso. Probabilmente otterrà diverse candidature ai prossimi Premi Oscar, e se dovesse vincere qualche premio, non sarebbe affatto un delitto.
Dunkirk sarà presente nelle sale italiane a partire da giovedì 31 agosto 2017.
Valerio Brandi
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