Era il 1995…

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Era il 1995,  un esordio che ha sancito il passaggio tra la “vecchia” e la “nuova” commedia all’ italiana. Vincitore di un David di Donatello e un Nastro D’argento si presenta al grande schermo come l’ erede di uno stile che ancora oggi fa da “etichetta” al cinema made in Italy.
Parliamo di Paolo Virzì, talentuoso regista e sceneggiatore italiano che con questa “spiritosa commedia” cerca di romanzare il più classico dei drammi che una famiglia possa vivere: disoccupazione e tradimento, ma lasciando il finale aperto a prospettive e speranze ottimistiche.
Bruno e Mirella si sposano nel 1989 e vivono nella piccola città di Piombino. Dopo un po’ di tempo Bruno viene licenziato e Mirella comincia una relazione con un presentatore  di una televisione locale, Gerry Fumo. Quando si accorge che Bruno non riesce a vivere da disoccupato, si pente e cerca di troncare. È Troppo tardi Bruno ha capito tutto e le chiede di andare via…
Simpatica la scena di sesso selvaggio tra i due protagonisti (Massimo Ghini e Sabrina Ferilli) dove Virzì in più di un’intervista ha ammesso di essersi limitato solo a girare, lasciando massima libertà ai due interpreti…
Con “La Bella Vita” la commedia all’ italiana ha trovato il suo testimone, garantendogli vita e sviluppo, infatti Virzì non si allontanerà mai troppo da questo genere girando numerosi altri film, alcuni di grande successo.
Ma nel suo ultimo film, “il Capitale Umano“, la commedia all’ italiana sembra invece essere finita!

 Vincent Ruocco

 

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