“Fango e Gloria”, la Grande Guerra come non l’avete mai vista

La recensione in anteprima della “fiction-documentario” di Leonardo Tiberi, capace di raccontare la Prima Guerra Mondiale in un modo tutto nuovo e veritiero

100 anni sono passati. Un secolo da quando Francesco Ferdinando fu assassinato a Sarajevo da Gavrilo Princip, un omicidio che accese la scintilla di quella che sarà la più grande bomba vista fino ad allora, il primo conflitto Mondiale, per numero di Paesi coinvolti e milioni di morti caduti. Era il 28 giugno, giorno in cui molti giovani sentivano che il loro futuro stava per cambiare. E tra questi c’è Mario. Un nome scelto non a caso, perché questo film è la storia del “Mario Rossi”, l’uomo qualunque, che si ritrova in un’Italia che si accorge che prima o poi entrerà anche lei in questo conflitto, e che la sua vita potrebbe cambiare, o molto più facilmente finire. E addio a tutti i tuoi sogni, d’amore e di carriera.

Fango e gloria” è un film-documentario, la prima guerra mondiale come nessuno vi ha mai raccontato.

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Un lavoro durato dieci mesi, composto di 30’ di fiction, come ha evidenziato il regista, perché sembra proprio di vedere una di quelle miniserie storiche su Rai 1, solo che stavolta non c’è Beppe Fiorello, ma due bravissimi giovani attori, Eugenio Franceschini e Valentina Corti, e 60’ di scene di repertorio.

Un’ora di storia che ti fa viaggiare letteralmente nel tempo, perché i filmati non sono più in bianco e nero, ma a colori. Gli stessi colori che hanno visto i protagonisti all’epoca, perché la tecnica di colorizzazione è stata realizzata grazie a un enorme lavoro di storici, che hanno ritrovato foto originali a colori dell’epoca, per potere ricolorare le scene alla perfezione. E questo grazie all’istituto Luce, che anche se non esisteva all’epoca (quest’anno compie “solo” 90 anni, auguri), ha raccolto nel corso dei decenni i vecchi filmati non solo delle cineprese agli ordini di Vittorio Emanuele III, ma anche quelle di Francesco Giuseppe, e del regno Serbo.

Filmati che Leonardo Tiberi (regista) e Salvatore De Mola (sceneggiatore) hanno inserito in questo film che permetterà ai giovani d’oggi, ma anche a qualche generazione più vecchia, di conoscere al meglio la Grande Guerra.

Perché i libri di storia raccontano la storia il più delle volte solo nozionisticamente, e difficilmente vanno ad approfondire tali eventi. Qualcuno per caso sapeva che i treni che viaggiavano lungo le coste dell’Adriatico sono stati in quei tre anni un’efficace difesa contro la marina Austro-Ungarica?

Non sarà l’unico film che, da qui al 24 maggio 2015, ricorderà questo conflitto, ma difficilmente gli altri lavori potranno reggere il confronto. Infatti, da quando è stato presentato al Festival di Venezia, ha già ottenuto diversi riconoscimenti. Per chi vorrà rivederlo in tv dopo averlo visto al cinema questo autunno, appuntamento proprio al giorno in cui l’Italia entrò in guerra, esattamente 100 anni dopo. Il prossimo 4 novembre verrà trasmesso ai militari di tutte le caserme italiane. Non solo perché questo film ricorda la storia dei loro predecessori, ma perché molti soldati sono stati decisivi nella realizzazione di esso, aiutando soprattutto gli attori ad immedesimarsi nella parte. Inoltre la regione Veneto, che ha dato un contributo decisivo a questo film con i suoi paesaggi, farà in modo di portare molti studenti nelle sale cinematografiche, per aiutarli a colmare le loro lacune su questo periodo storico. E cosa che ci rende ancor più orgogliosi è sapere che questo film verrà conosciuto anche oltralpe, visto che la TF1, una tv francese, ha appena acquistato i diritti per trasmettere questo film nel proprio Paese.
Fango e Gloria”, al cinema dal 16 ottobre.

Valerio Brandi

 

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