Gli ultimi Jedi: Star Wars continua alla grande

Recensione dell’ultimo capitolo della saga di Guerre Stellari, che dopo la poca originalità ne “Il risveglio della forza” conferma la grande intensità vista nel prequel Rogue One, regalando grazie alla direzione di Rian Johnson non solo tanta commozione ma anche azione spettacolare e diversi colpi di scena.

Siamo giunti al giorno del tanto atteso capitolo VIII della saga di Star Wars, diverse persone lo hanno già visto tra anteprime stampa, pubblico, e première internazionali, ma oggi esce per tutti in Italia e la curiosità è naturalmente tanta, quindi questa è una recensione senza alcun vero spoiler.

Quel che possiamo dire della sinossi è ciò che è presente nei trailer: si comincia con la Resistenza che cerca di sopravvivere dagli attacchi del Primo Ordine, furioso per aver visto distrutta la Base Starkiller, e soprattutto riprende l’incontro tra Luke Skywalker e Rey, con quest’ultima che spera non solo che il leggendario Jedi torni a combattere al fianco di Leia, ma che le insegni a dominare la forza.

Quindi, niente di nuovo? Molti sono stati eccitati nel vedere “Il risveglio della forza” due anni fa, ma a freddo si sono accorti che era praticamente un remake di “Una nuova speranza” con tanta operazione nostalgia, o se preferite, feels. Un film per niente da buttare, precisiamo, Star Wars è sempre Star Wars, e J. J. Abrams ci ha regalato un lungometraggio spettacolare dal punto di vista visivo, e l’empatia per i personaggi degli anni ‘70/80 ora invecchiati è qualcosa di unico. Ma appunto, lo script non lo era.

Le classiche scritte dorate all’inizio de “Gli ultimi Jedi” di Rian Johnson facevano preoccupare che sarebbe successa la stessa cosa, stavolta in versione “L’impero colpisce ancora”.
Timori che non sono svaniti immediatamente, ma per fortuna 152’ non sono pochi, e allora, così come per Rogue One, il film verso la metà ha cominciato a salire di intensità, e soprattutto ci ha regalato diversi colpi di scena oltre a soliti combattimenti epici ricchi di maestosi effetti speciali, rivelandosi dunque un vero film su Guerre Stellari.

Abbiamo lo stesso qualche piccolo buco di trama, e momenti di ironia non necessaria, su questo la Disney sembra proprio non voler mollare, ma al contrario dei cinecomic Marvel sono davvero così striminziti che li si può, se non perdonare, dimenticare.
Non possiamo, o meglio, non vogliamo dire nulla sui nuovi intrecci della trama, ci limitiamo ad affermare che i maggiori dubbi non sono stati risolti, per avere si spera il meglio in episodio IX, e che quelli che invece sono stati rivelati sono finalmente logici e non scontati. Poi magari verranno smentiti nel prossimo capitolo, ma non c’è bisogno di fasciarsi la testa in anticipo, il tempo è galantuomo del resto.

Contenti e al tempo stesso fortunati nel vedere ancora queste storie di qualità al cinema, soprattutto per il fatto che purtroppo quella di Guerre Stellari è una generazione che ci sta pian piano lasciando.
Harrison Ford ha visto morire il suo personaggio nel 2015, forse anche per eccessivo pessimismo nei suoi confronti, e per altri malauguratamente è davvero successo.
La scomparsa di Carrie Fisher è quella che ha avuto più risalto di tutte, ma non possiamo dimenticare anche Erik Bauersfeld, la voce originale dell’ammiraglio Ackbar, il piccolo grande uomo Kenny Baker, presente in sei film della saga dentro il droide R2-D2, e un discorso del genere va fatto anche per il nostro doppiaggio.

Già in episodio VII siamo stati “costretti” a sentire Michele Gammino e non Stefano Satta Flores, scomparso nel 1985 a soli 48 anni, voce di Han Solo nella trilogia classica. Virgolette necessarie, perché è fin troppo nota l’enorme bravura di Gammino, così come Francesco Prando si è rivelato eccezionale nel raccogliere una pesantissima eredità, quella di Claudio Capone, anche lui venuto a mancare prematuramente, nel 2008 a 55 anni.
La sua scelta per Luke Skywalker si è rivelata ideale, visto il suo timbro duro, per un vecchio ma ancora combattivo leone.

Per concludere questo discorso sul doppiaggio italiano, ottime conferme non solo dalla affezionata “talent di lusso” Ottavia Piccolo per Carrie Fisher (Leia), ma anche da Benedetta Degli Innocenti per Daisy Ridley (Rey), Luca Mannocci su John Boyega (Finn), e soprattutto David Chevalier su Adam Driver.
Una voce inconfondibile la sua, ideale per rappresentare un cattivo dalla personalità controversa come Kylo Ren, perciò, anche a costo di sembrare ripetitivi, ci tocca di nuovo dirlo: date una possibilità al nostro doppiaggio.

E i Porg? Simpatici animaletti che, nonostante gli occhioni capaci di far provare un’enorme ansia allo spettatore, si rivelano dopo la visione adorabili e per nulla invadenti, se non nei Disney Store, dove da tempo affollano gli scaffali. Speriamo ci sia però posto anche per quelle bellissime volpi di cristallo (già viste nei trailer), praticamente perfette sotto ogni aspetto!

Dopo un finale come quello de Gli Ultimi Jedi, il 2019 sembra ancor più lontano, ma perlomeno l’attesa non sarà vana: non solo episodio IX, sarà un anno spettacolare anche perché finalmente vedremo l’ultima stagione di Game of Thrones, la terza di Stranger Things, oltre a cinecomic come Shazam e Wonder Woman 2 del DCEU.

Per il momento, possiamo vedere e rivedere “Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi”, al cinema in Italia da mercoledì 12 dicembre 2017.

Valerio Brandi

 

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply