“I am Heath Ledger”, l’uomo e la star

Heath Ledger avrebbe compiuto 38 anni il 4 aprile ed ecco arrivare in suo onore il documentario racconta la sua vita privata, attraverso testimonianze e numerose immagini inedite.

Al Tribeca Film Festival, che si terrà New York dal 19 al 30 aprile, verrà presentata un’opera di 90 minuti sulla vita di Heath Ledger, l’attore di origini australiane morto a soli 28 anni nel 2008 per un’overdose di farmaci. Il docufilm, realizzato dal regista Derik Murray, è un racconto intimo della sua vita e della sua carriera, un racconto incredibilmente veritiero perché si avvale di immagini girate dallo stesso Ledger. L’attore, infatti, si dilettava da anni con la cinepresa in attesa di un vero e proprio debutto da regista, che probabilmente sarebbe arrivato, se non fosse morto all’apice della carriera. “C’erano sempre telecamere in giro: videocamere, polaroid o macchine da presa; -racconta la modella Christina Cauchi- me lo ricordo così, perennemente con una telecamera in mano”. A nove anni dalla scomparsa ci sono ancora aspetti non rivelati sulla tragica morte. Tutti coloro che gli erano vicini hanno raccontato che Ledger aveva tanto cercato la fama quanto nell’ultimo periodo era rimasto ossessionato dal rimanerne schiacciato. Nel documentario sono presenti amici e colleghi: Ben Mendelsohn, Ang Lee -regista de “I segreti di Brokeback Mountain- , oltre al musicista Ben Harper che ricorda: “Heath era la persona più vitale del mondo, stare al centro dell’attenzione non gli interessava”. Ma il commento più amaro è quello del regista Matt Amato: “Voleva la fama e quando l’ha avuta, non l’ha voluta”. Grande assente Michelle Williams, il vero amore del divo, l’attrice con la quale ebbe una bambina e che fu la sua compagna fino a pochi mesi dalla tragica dipartita.

Nonostante la sua passione per il cinema, Heath Ledger rifiutò anche molti ruoli, come quello di “Superman”. “Non era un ruolo in cui si sarebbe sentito a suo agio – racconta l’amico d’infanzia Trevor Di Carlo – e non pensava che avrebbe contribuito a far progredire la sua carriera”. L’attore ottenne due riconoscimenti postumi per il ruolo di Joker, interpretato pochi mesi prima della morte, nel film “The Dark Knight” di Christopher Nolan (Golden Globe e Oscar come miglior attore non protagonista). Nell’attesa dell’uscita del documentario “I am Heath Ledger”, che sarà presentato il prossimo 23 aprile, l’amico Gerry Grennell, insegnante di dizione che lavorò e visse con lui durante le riprese del suo ultimo film “Parnassus- L’uomo che voleva ingannare il diavolo”, ha rivelato in esclusiva al magazine People alcuni dettagli sugli ultimi giorni dell’attore: “Era esausto fisicamente e psicologicamente. Nell’ultimo periodo Ledger stava combattendo con una polmonite persistente e prendeva pillole per dormire. Lo vedevo vagare per l’appartamento e lo spronavo ad alzarsi dal letto, ma lui diceva che non riusciva più a dormire. Sentiva moltissimo la mancanza della figlia, voleva vederla, abbracciarla e giocare con lei”. Nel 2007 la rottura con la collega Michelle Williams e l’allontanamento dalla figlia Matilda lo resero “disperatamente infelice” e l’attore confessò di voler smettere di prendere le pillole perché “non lo aiutavano con i suoi problemi di relazione, non lo aiutavano per la mancanza della figlia e nemmeno a dormire”. Kate Ledger, sorella dell’attore scomparso, spera che il nuovo documentario -che uscirà in anteprima il 17 maggio sul network australiano Spike TV- possa suscitare forti emozioni e possa rappresentare un lascito indelebile per Matilda, che all’epoca della morte di Heath Ledger aveva solo 2 anni.

Federico Fracassi

 

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