Alla sede della Warner Bros di Roma un grande ospite ha reso indimenticabile il pomeriggio di molti giornalisti appassionati non solo di cinema, ma anche di coloro che sono cresciuti da decenni con le sue sigle.
Semplicemente, è arrivata Cristina, Cristina D’Avena, regina italiana delle canzoni dell’animazione. Uno dei suoi primissimi lavori è stato proprio con i Puffi, e questi piccoli ometti blu le hanno regalato non solo la sua prima colonna sonora, ma soprattutto il doppiaggio di un personaggio assolutamente inedito.
E Cinefarm, che dedica molto spazio al doppiaggio, non poteva non farle una domanda proprio dedicata a questa nobile arte.
Per caso hai conosciuto in passato, o nell’ultimo periodo ti sei rapportata con i vecchi membri del cast vocale, e se ti sei ispirata a qualche grande doppiatore, o doppiatrice, nel tuo caso, del passato per questo tuo lavoro, che non è inedito, dato il recente film sul trenino Thomas, ma decisamente più importante per quello che hanno rappresentato i Puffi per te e per noi bambini mai veramente cresciuti?
Considera che io non ho avuto il piacere di doppiare tanti personaggi, perché ovviamente mi sono concentrata più sulle sigle, sul canto, e quindi anche con Alessandra Valeri Manera, nonostante avessi anche una voce abbastanza portata, perché faccio la voce del bambino, sottile, una voce più caratterizzata quindi adatta ai cartoni, però, per non fare troppe cose, magari per concentrarsi più sul canto abbiamo scelto di non fare doppiaggio. Peccato, mi sarebbe piaciuto.
Comunque, ho conosciuto alcuni grossi personaggi, ad esempio Pietro Ubaldi, che ha doppiato Marrabbio, il gatto Giuliano, alcuni parti nel trenino Thomas, Denver (solo nella sigla, n.d.r.), ha doppiato veramente tantissimi personaggi. Lui è un carissimo amico e mi dà delle dritte, se sono un po’ in difficoltà, lo chiamo e gli chiedo “Pietro, aiutame un attimo, sto studiando questa cosa, come la devo fare?” E lui che è una persona oltre che amica molto disponibile mi dà ottimi consigli.
Ho conosciuto benissimo Donatella Fanfani, che ha doppiato Licia. Io era ragazzina e la guardavo e ascoltavo con molto stupore, perché è bravissima. Quindi io ero Licia in carne e d’ossa, ma lei mi doppiava perché doveva avere la voce originale del cartone animato. Mi faceva strano, perché dicevo “Ma come, parlo io ma doppia lei?”. Ed era bellissimo, e quando lei doppiava il mio personaggio partecipavo perché mi piaceva osservare e ascoltare.
E dopo aver fatto tutte le serie di Licia, ho fatto tutte le serie di “Arriva Cristina”. Allora lì io chiesi:
“Ma scusate, visto che faccio Cristina D’Avena, posso doppiarmi io?”, “Ma certamente”, “Meno male”.
Così oltretutto noi facevamo la presa diretta durante la registrazione del telefilm, e poi andavamo in sala di doppiaggio per ridoppiarci, e li ho imparato tante cose, perché i direttori di doppiaggio mi insegnavano tanti gruppi. Respirazione, la voce, come impostarla, come stare, in piedi, seduta, perché c’è una tecnica particolare che io non conoscevo, e quindi mi sono appassionata, poi invece purtroppo non è arrivato nulla a livello di doppiaggio perché volevano che io mi concentrassi più sulle sigle, adesso sono diventata grande, e quindi mi sono arrivate altre proposte, tra cui questa dei puffi, che mi è piaciuta molto in particolare e sono molto contenta.
Valerio Brandi
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