Anche se non va dimenticato che il cinema non è realtà in quanto ci sono gli attori, al tempo stesso è spesso e volentieri uno dei migliori modi per raccontare la storia.
Conosciamo tutti cosa è successo negli anni di piombo e nel 1968 in particolare, ma lo conosciamo davvero bene?
È stato periodo tanto ricco di eventi, come gli altri del resto, che non sempre vengono narrati degnamente nei libri di storia, figuriamoci poi se la storia in questione riguarda il cinema e l’amore.
Ed è questo l’obbiettivo che Michel Hazanavicius, regista del sublime e pluripremiato agli Oscar 2012 “The Artist” si è prefissato con “Il mio Godard” (Le redoutable).
Adattamento italiano che può far subito gridare allo scandalo, ma la scelta si rivela invece azzeccata. Non solo per ovvi motivi linguistici, ma anche per il fatto che il significato non cambia più di tanto, perché il film è basato sul romanzo biografico “Un an après” di Anne Wiazemsky, la musa che ha tanto amato Godard… finché ha potuto!
Ci troviamo dunque di fronte a una storia d’amore non solo riassunta dalla canzone sul primo sottomarino nucleare francese, ma raccontata attraverso le parole dell’attrice, in questa occasione rappresentata da Stacy Martin, molto simile alla vera Wiazemsky ventenne, come Louis Garrell al Godard del 1967 del resto.
Il mio Godard – Casa del Cinema di Roma
Tutto è politica, e anche il cinema, se ben utilizzato, può essere un mezzo di propaganda, e per il reazionario regista l’obbiettivo è promuovere quella Maoista, e questa fase comincia non a caso con il film “La cinese”. Ma il successo e il messaggio sperato non arriva, e il ’68 mostra oltre ai sogni di un futuro migliore anche tutte le delusioni e contraddizioni, e Godard comincia ad esserne colpito non nel migliore dei modi. Una lotta interiore che lo porterà a perdere la cosa più rara e importante nella vita di un essere umano, l’amore, magistralmente raccontata da Michel Hazanavicius.
Presentato durante l’ultimo festival di Cannes, visto e apprezzato dalla stessa Anne Wiazemsky purtroppo scomparsa poche settimane dopo, la versione originale del film va assolutamente guardata almeno una volta dato che, con il passato dell’attrice e del regista legato anche all’Italia e in particolare con registi come Bernardo Bertolucci e Marco Ferreri, diversi dialoghi sono in italiano, mentre la nostra versione doppiata avrà Edoardo Stoppacciaro nel sostituire il, seppur molto pratico nella nostra lingua, vecchio sognatore Louis Garrell.
“Il mio Godard” sarà presente nelle migliori sale italiane a partire da martedì 31 ottobre 2017.
Valerio Brandi
You must be logged in to post a comment Login