Il mondo di Mad, in ricordo di Maddalena Sisto

L’8 marzo in occasione della festa della donna Mymovies ha ricordato Maddalena Sisto (1951-2000), una delle figure più importanti per quanto riguarda il mondo della moda italiana,  con un originale documentario: Il mondo di Mad (2012), scritto e diretto da Anna Di Francisca, con la co-regia di Zoltán Horváth.

Locandina-Il-mondo-di-Mad-214x300La cineasta Anna Di Francisca, nota al pubblico televisivo per Un medico in famiglia ma che vanta anche un esordio cinematografico con Amelio e Bertolucci, ha voluto rendere omaggio a questa donna ripercorrendo la sua vita da cronista, esperta di moda, vignettista, designer, artista a tutto tondo, attraverso i taccuini di Maddalena, i suoi schizzi, immagini fotografiche, video dell’epoca e testimonianze di coloro che l’hanno conosciuta e amata.

Ma chi era Maddalena Sisto? Nasce ad Alessandria ma vive gran parte della sua vita a Milano, dove appena ventenne si trasferisce  per frequentare la facoltà di architettura, che lascerà quasi subito perché troppo scientifica e poco creativa, solo tecnicismi e nessuna possibilità di disegnare. E’ così per “caso”  che trova lavoro a Vogue, rispondendo a un’inserzione come cronista. Inizia a sintetizzare il proprio stile a una sfilata di Yves Saint Laurent negli anni Settanta dove anziché esprimere quanto vissuto durante la sfilata con la scrittura lo disegna  e così i suoi articoli corredati dalle sue vignette, i suoi schizzi l’accompagneranno tutta la vita. Ma non solo moda ma anche costume, design e tendenze per Vogue e Fiorucci:  le sue “signorine allungate”, ora snob ora depresse o allegre, escono dalle riviste eleganti come Glamour, Elle, Sette (allegato al Corriere della Sera) per approdare anche nelle gallerie e nelle vetrine non solo italiane.
Disegna una collezione di teiere-scultura a forma di teste femminili, collabora con riviste tedesche, americane e spagnole, realizza campagne pubblicitarie in Germania e Italia (JWT, TBWA).

Coloro che hanno lavorato con Maddalena la definiscono un’acuta osservatrice, dotata di un forte senso dell’humour  che ha racchiuso nei suoi schizzi per Armani, Fiorucci, o Ferré 30 anni di moda italiana. In un’epoca in cui non c’erano ancora tanti fotografi di moda i disegni di Maddalena hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora la migliore testimonianza dell’epoca, di come non solo moda sia cambiata in 30 anni di storia ma anche la donna.

Il mondo di Mad è un’opera frizzante, colorata, proprio come le opere di Maddalena. Un mediometraggio che racconta attraverso il suo sguardo i momenti fondamentali del trentennio che va dal 1970 al 2000 e che fonde l’universo su carta rappresentato in anni di carriera con le interviste a grandi nomi del panorama della moda italiana come Elio Fiorucci, Missoni, dando luogo ad un connubio in grado di incuriosire e coinvolgere. Questo perché Maddalena Sisto non è stata solo una semplice cronista, suoi disegni racchiudevano tutto: ironia, eleganza, talento, leggerezza . Una femminista ante litteram, la definisce il marito, che con il suo sguardo sardonico, ironico messo su carta ha catturato non soltanto la moda e la società italiana, ma anche i desideri, le paure e le fantasie della donna contemporanea, che lotta contro l’asfissia. Ironia e leggerezza contro i canoni rigidi e cinici del mondo della moda, per cui Mad ha un gran rispetto, infatti i suoi disegni non andavano ad intervenire sulla moda ma sulla donna e le sue trasformazioni.

L’opera di Mad diventa una sorta di caleidoscopio attraverso cui capire il mutamento della donna in quegli anni. L’animazione è parte integrante del film e aiuta a esprimere dei concetti, ma anche lo spirito dell’opera di Maddalena. “Io non riesco a inserire delle battute per ridere di moda…mi piace invece disegnare personaggi che siano già intensamente espressivi in sé, da cogliere dopo un’attenta osservazione, un autentico interesse, un’occhiata stupita. E poi ridere che non è deridere, né additare né sghignazzare: io gioco, mi diverto facendomi mille autoritratti, perché sono sempre io quella che ritraggo oppure una che conosco molto bene”.

Gemma Buonanno

 

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