Intervista a Nunziante Valoroso, storico di doppiaggio e Disney

Per presentare al meglio la mostra delle principesse Disney a Milano e l’uscita del suo libro dedicato a Roberto de Leonardis il dialoghista della Royfilm ci parla anche di cinema e di doppiaggio.

 

Buongiorno Nunziante, è da poco cominciata a Milano la mostra dedicata alle principesse Disney e durerà fino al 25 febbraio, e tu sei stato tra gli organizzatori dell’evento. Ma partiamo dall’inizio, parlaci un po’ di te e raccontaci cosa significa per te il mondo Disney:
<<Io sono un appassionato e studioso di cinema. L’incontro con il mondo Disney, avvenuto fin da molto piccolo, ha significato anche l’incontro con un personaggio fondamentale della storia del cinema. Walt Disney è stato tra i primi ad avvalersi del sonoro, del colore, del suono stereofonico nel cinema. Essere appassionati della sua opera significa amare il cinema, ed è quello che è successo a me. Essere appassionati dei libri e fumetti Disney significa anche amare il mondo della lettura. Quindi, essere appassionati e seguire il mondo Disney, almeno fino a qualche tempo fa, significava entrare in contatto con vari campi della cultura. In effetti spesso si dimentica che Walt Disney è stato uno dei più grandi divulgatori del ‘900. Ti faccio un paio di esempi. Quando ero ragazzo i film di Walt Disney erano distribuiti nei cinema dalla CIC, una compagnia che distribuiva i film delle maggiori case cinematografiche americane e film italiani di qualità. Quel marchio, per me sinonimo di Disney, mi incuriosì però a vedere anche i film prodotti dalle sue altre case (MGM, Paramount, Universal) ed è così che ho scoperto alcuni grandi classici del cinema come Via col vento, Ben Hur, La donna che visse due volte. I libri e fumetti Disney, negli anni ’60, ‘70 e ‘80 erano stampati da Mondadori, uno dei più grandi editori italiani. Io compravo i libri Disney, ma mi incuriosirono anche altre collane di letteratura stampate da Mondadori, come i gialli e gli Oscar. E così ho arricchito la mia cultura leggendo i romanzi di Ernest Hemingway, lo stesso romanzo “Via col vento” da cui era tratto il film e i gialli di autori raffinati come Agatha Christie e Cornell Woolrich. Quindi, Disney mi ha aperto il mondo della cultura cinematografica e letteraria a 360 gradi>>

Ritornando alla mostra, cosa c’è di interessante da vedere? Perché oggi bisognerebbe andare a vedere una mostra su dei film d’animazione vecchi di decenni? I bambini di oggi spesso non riescono a comprendere e quindi a vedere i film d’animazione di una volta, cosa puoi dire a loro e ai loro genitori per spingerli a guardarli?
<<Nella mostra ci sono pezzi di autentica storia dell’animazione, a cominciare dai disegni originali utilizzati nella produzione di capolavori come Biancaneve, Cenerentola, La bella addormentata nel bosco, Pocahontas, la Bella e la Bestia, prestati dalla meritoria scuola d’animazione dell’Accademia Nemo di Firenze. La mostra è dedicata a Biancaneve, di cui ricorre l’80° anniversario dell’uscita e sono in mostra, dall’archivio della Fondazione Franco Fossati, tavole originali delle storie a fumetti di Biancaneve realizzate in Italia nel corso degli anni da Romano Scarpa, Luciano Bottaro, Pier Lorenzo de Vita. Il collezionista Giovanni Bonifacci ha prestato un favoloso manifesto due fogli della prima edizione del 1938 di Biancaneve e un meraviglioso manifesto 4 fogli della riedizione di Cenerentola del Natale 1967. Io stesso ho prestato più di venti fotobuste originali delle riedizioni 1972 di Biancaneve, 1975 di Cenerentola e 1978 della Bella addormentata nel bosco, oltre a due rare fotobuste del 1958 di Cenerentola ed una della prima edizione 1959 della Bella addormentata. Il collezionista Lino Cappellini ha portato una selezione in volumi in varie lingue delle più belle edizioni delle prime tre principesse, Stefano Beltrami ha prestato due rare sculture in porcellana di Capodimonte realizzate dall’artista italiano Enzo Arzeton, artista che lui ha potuto conoscere personalmente, il collezionista e studioso Federico Fiecconi una cel originale utilizzata nell’animazione della Bella addormentata nel bosco. Inoltre , Cristina Longhin, da anni collezionista appassionata di materiale sulle Principesse Disney, ha prestato alcuni volumi e vinili su Frozen , le riproduzioni da collezione della corona di Elsa e della collana di Anna e la meravigliosa statua di Elsa della serie “Cinematic Moment”. I film di Walt Disney fanno parte della storia del cinema, etichettarli come “vecchi di decenni” è impossibile. Sono i film di oggi che, appena realizzati invecchiano subito. Vedremo se, tra 80 anni, qualcuno si ricorderà ancora di Toy Story con lo stesso affetto con cui oggi si va ancora a vedere Biancaneve. Vedere questa mostra è, per l’appassionato di cinema e di animazione, come una visita agli Uffizi per lo studioso di Arte. I bambini si tengano pure Peppa Pig o Masha e Orso: Walt Disney è sempre stato altro e spetta eventualmente ai genitori farlo conoscere alle nuove generazioni e far capire loro la differenza>>

All’inizio della mostra è stata proposta, in gemellaggio alla Cineteca Nazionale, una proiezione speciale di Biancaneve vietata ai maggiori di anni 18, compresi i genitori dei bambini. Una scelta alquanto discutibile, cosa ci puoi dire in proposito?
<<Non sono d’accordo. I film di Walt Disney sono per tutti, non solo per bambini. Una decisione simile non fa che metterli sullo stesso piano di Peppa Pig o appunto Masha e Orso. Scelta assolutamente idiota, specchio di una Italia in cui purtroppo l’animazione, se non è giapponese, viene relegata al mercato infantile e non ai veri appassionati, che comunque esistono anche da noi, e infatti alla mostra il materiale da collezione lo hanno fornito appassionati e studiosi seri come me. La Disney, che pure è sponsor del progetto, ha semplicemente inviato delle bambole commerciali della Hasbro che si trovano nei negozi di giocattoli, vergognoso esporre roba simile vicino ai model sheet originali di Cenerentola o ai disegni di Marc Davis per La bella addormentata nel bosco>>

Riguardo alle risposte che hai dato, hai citato in due risposte sempre Peppa pig e Masha e Orso, non hai altri cartoni da prendere di mira?
<<Mah, ho citato quelli perché sono il simbolo di quanto sia peggiorato il cartone animato in questi ultimi tempi. Quando ero ragazzino io in TV c’erano non solo i cartoni Disney ma Braccio di Ferro, i Flintstones (alias “Antenati”), i cartoni della Warner eccetera. E i nostri genitori li guardavano volentieri con noi. Peppa Pig (e potrei citare anche Manny Tuttofare o Riccioli d’Oro e Orsetto) è invece un tipico cartone che fa da babysitter, pensato per l’età prescolare. Niente in contrario ma il grosso guaio è che il pubblico generalista fa di tutte le erbe un fascio e considera capolavori come quelli disneyani alla pari con prodotti simili. E certo la produzione anche da parte della Disney di serie come “Sofia la principessa” o “La Casa di Topolino” in cui i personaggi classici sono ridotti a pupazzi per l’età prescolare non aiuta a differenziarli dalla massa>>

Sappiamo che è uscito il tuo libro sul doppiaggio “Un comandante alla corte di Walt Disney”, dedicato a Roberto de Leonardis: come è nata l’idea di questo lavoro? Ci saranno delle presentazioni nelle maggiori città italiane?
<<Il libro è nato dalla mia passione per il cinema, per il doppiaggio e Disney, tutte insieme. Roberto de Leonardis (io sono dialoghista e collaboro con la società di edizione da lui fondata, la Royfilm) è stato certamente il più grande tra i dialoghisti italiani e volevo raccontare e far conoscere quali sono stati i film adattati da lui in italiano, in particolare quelli disneyani. Nel libro, dal 1948 in poi, si viaggia attraverso tutte le stagioni cinematografiche italiane disneyane, e sono citati in particolar modo tantissimi film con attori prodotti da Walt e adattati da Roberto, di cui purtroppo molti libri e siti disneyani on line parlano poco o nulla. Spero sia una occasione di riscoperta. Non so se ci saranno diverse presentazioni in giro per l’Italia ma sicuramente il libro, che è edito da Fabio Croce Editore, verrà presentato alla prossima Fiera della Piccola e Media Editoria di Roma “Più libri più liberi”>>

Valerio Brandi

 

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