Intervista al regista Alessandro Baccini

Baccini ci racconta come ha girato la sua opera prima Una ragione per combattere

Attore e stunt man, regista e sceneggiatore. Alessandro Baccini, classe 1985, è un ragazzo lucchese diplomato alla Scuola di Cinema Immagine di Giuseppe Ferlito. La sua opera prima, Una ragione per combattere, uscirà in DVD a gennaio ed è in streaming su MyMovies. Lo abbiamo intervistato per capire come ha realizzato il film, un action movie low budget e indipendente. (ndr Peccato non possiate leggere anche il suo accento toscano).

Non la classica commedia all’italiana..
No. Pratico arti marziali da 15 anni e non vedevo l’ora di fare un film in cui dare spazio a questa passione. È il primo film italiano incentrato sul combattimento e sulle bische clandestine. Mi sono ispirato a un certo cinema americano di genere anche se il mio regista di riferimento è Christopher Nolan.”

È stato difficile gestire con il duplice ruolo di attore e regista?
Si. Non pensavo potesse essere così complicato. All’inizio volevo solo recitare, ma mentre scrivevo la sceneggiatura mi venivano in mente tutte le inquadrature, scena per scena. Mi piaceva come immaginavo il film e così ho deciso di realizzarlo personalmente.”

Come hai costruito le scene di combattimento?
Ho lavorato con un gruppo di stuntman professionisti, coordinati dal maestro SiFu Jerry Palagi. Insieme abbiamo provato, montato e ripreso le coreografie in palestra per essere pronti a riprodurle sul set. Quando combattevo lasciavo la camera all’aiuto regista e a uno degli atleti, poi davo lo stop e controllavo il girato.”

Al tuo primo lungometraggio quali difficoltà hai incontrato?
Uno dei problemi più grandi è stato trovare le location. Nel film ci sono molte ambientazioni differenti, dall’ospedale al commissariato di polizia ecc.., e oltre a scegliere i luoghi bisognava avere le autorizzazioni. Devo dire di essere stato aiutato dalle istituzioni, sia a livello locale che regionale. Anche il casting degli attori è stato lungo e impegnativo.”

E per la post produzione?
L’ho fatta io. Lavoro in un canale televisivo e ho una rete di conoscenze nel settore che mi ha sostenuto. L’audio è a cura di Andrea Pasqualetti, sia sul set che in studio. Grazie a lui sono riuscito a realizzare in Surround. La musica è stata composta da Giovanni Puliafito, un musicista di Messina che considero uno dei più grandi compositori indipendenti italiani. Non ho avuto bisogno di modificare nulla della colonna sonora.”

Che attrezzatura hai usato?
Una fotocamera Canon in Full HD, la stessa con cui è stato girato Dottor House. Tra le alternative economiche è quella con la maggiore profondità di campo. Per ottimizzare i tempi e i costi ho cercato di realizzare le scene tenendo conto del montaggio, avevo tutto già in mente. Per montare ho utilizzato Adobe Premiere.”

Quanto tempo hai lavorato al film?
In tutto 4 anni. Siccome era un prodotto indipendente non avevo scadenze e ho fatto con calma. La sceneggiatura risale al 2010, anno in cui partecipai e vinsi un bando della Fondazione Banca del Monte di Lucca e del comune di Montecatini Terme, ma ho iniziato a girare alla fine del 2011 e continuato fino al 2013. La post produzione è durata 6 mesi. Dal soggettoho tratto anche un romanzo in attesa di pubblicazione.”

Come è nata la collaborazione con la provincia di Lucca e la regione Toscana?
È nata con il bando che ho vinto nel 2010. Poi grazie a Edoardo Fanucci, ex vice sindaco di Montecatini, il 22 ottobre ho presentato Una ragione per combattere alla Camera de deputati di Roma.”

Mentre la distribuzione..
Frutto di un incontro fortunato. Ero a Milano per assistere alla prima di un film e in quell’occasione ho incontrato Giovanni de Santis e Corrado Parigi della casa di distribuzione DNA srl. Ho dato loro una copia del mio film e quando mi hanno richiamato non riuscivo a crederci ;)”

Zelia Zbogar

 

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