Justice League: il meglio deve ancora venire!

Recensione SPOILER del tanto atteso quinto lungometraggio live-action del DCEU che nonostante tutti i problemi in fase di produzione e comunicazione riesce a raggiungere l’obbiettivo designato.

«È Lois Lane, è lei la chiave! Trovaci Bruce, devi trovarci!»
«Lui ha fame. È riuscito a trovarci. E sta arrivando»

È tutto collegato. Come fu con Wonder Woman, anche Justice League è indissolubilmente legato a Batman v Superman, un capolavoro forse irripetibile. Una critica forse troppo abituata alla leggerezza e demenzialità della Marvel, che pretende film semplici accessibili per tutti, ma che indubbiamente, anche a sentire le dichiarazioni della Warner, qualcosa ha portato.
Justice League sembrava da parecchio tempo destinato ad essere diverso, e dopo la grave tragedia familiare che ha colpito Zack Snyder, lo è stato sulla carta a tutti gli effetti.
Mancavano pochissime riprese e la post-produzione, si poteva anche aspettare, permettere al regista di 300 di riprendersi dallo shock, e di completare al meglio il lavoro. Gli si doveva offrire questa possibilità, dopo la professionalità e la passione che ha messo nei primi due film del DC Extended Universe e non solo.
E invece “the show must go on”, e la palla è passata a Joss Whedon.
Pure questa sembra sulla carta una scelta dello stesso Snyder, ma appunto, sulla carta. Perché, tra tutti, scegliere un regista del Marvel Cinematic Universe? Perché non rivolgersi a David Ayer o Patty Jenkins, protagonisti di Suicide Squad e Wonder Woman?
Sono solo supposizioni, ma la scelta del regista di Avengers (e dell’inguardabile seguito Age Ultron, forse il peggiore del MCU insieme a Thor: Ragnarok) fa parecchio pensare a una volontà di “Marvelizzare” la DC Comics per far più felice il pubblico e il merchandising. Speriamo davvero che siano solo supposizioni, anche perché la casa di Bugs Bunny sembra uno degli ultimi baluardi contro l’Impero Disney, che sembra voler acquisire anche la Fox, dopo aver snaturato appunto gli eroi di Stan Lee e quelli di George Lucas. Il mondo di Topolino è fantastico, ma non va bene per tutto, quindi speriamo di non dover arrivare davvero a dire “C’era una volta la Warner Bros…

Difficile, o meglio, impossibile, dopo una semplice proiezione stampa, e dunque senza aver intervistato a proposito i diretti interessati, valutare Justice League basandosi sul regista.
Girano voci sul lavoro di Whedon, alcune molto variegate e in contrasto tra loro. Ha rigirato o tagliato delle scene? Se si, quali? Quale è farina del sacco di Snyder e quale di Whedon? Non ci è ancora dato saperlo, quindi questa sarà una recensione che non parlerà più di registi, da questo momento in poi, se non nell’abbracciare ulteriormente Zack Snyder per la sua terribile perdita, augurando a lui e alla sua famiglia di trovare la forza per rialzarsi, e tornare a fare ciò che hanno sempre amato: il cinema.

Difficile anche recensire un film del genere senza fare spoiler, perché questi film sui fumetti vanno analizzati fino a fondo, perché fortunatamente almeno questi del DCEU come già detto non si sono rivelati per tutti.
Anche i non appassionati della DC Comics possono apprezzarlo naturalmente, ma chi ha letto i fumetti, ma anche solo visto serie tv come Smallville o alcune serie o lungometraggi animati (quello più adatto da recuperare, in questa occasione, è “Justice League War”), sicuramente lo capirà, e probabilmente lo adorerà, di più.
Stavolta i trailer, a differenza di quelli mandati in rete per Batman v Superman, non sembrano ricchi di spoiler, e il vero spoiler di questa recensione alla fine è solo uno, ma appunto, è uno spoiler decisamente grosso, quindi, se non volete rischiare nulla, potete interrompere qui la lettura e rimandarla magari a dopo la visione.

 

Scena del sogno in Batman v Superman

 

Come dicevamo all’inizio, tutto è collegato, grazie a Batman v Superman soprattutto.
La scena del sogno di Superman, dove appariva la lettera omega, ma anche strani esseri armati fino ai denti con ali da libellula, significavano una sola cosa: Darkseid.
Il potente tiranno di Apokolips desidera dominare l’Universo, e ha bisogno di innocenti per accrescere il suo esercito e dunque il suo potere. Per questo è intenzionato ad invadere la Terra con i suoi sgherri alati, i Parademoni, che come aveva previsto Lex Luthor, cominciano a rapire persone in varie parti del mondo.
Batman li ha visti, e deve accelerare i tempi di reclutamento della sua squadra speciale in difesa dell’umanità, soprattutto dopo le notizie giunte da Themyscira.
L’isola delle Amazzoni è stata invasa da un altro abitante di Apokolips, il guerriero sovrumano Steppenwolf (se non avete ancora visto la versione estesa di Batman v Superman, rimediate al più presto) che ha rubato uno degli antichi artefatti capaci di creare la Scatola Madre, un oggetto potentissimo capace anche di essere un portale tra i vari mondi.
Per fortuna in breve tempo la Justice League comincia a formarsi. Al pipistrello di Gotham e alla migliore tra le Amazzoni, si aggiungono l’uomo più veloce del mondo, un cyborg e il figlio di Atlantide. Ma basteranno?
No, naturalmente, è brutto dirlo, ma il mondo è perduto senza il pezzo da novanta per eccellenza.
Superman non era solo un faro per l’umanità, ma un essere umano migliore di molti. Persino Batman, che lo ha tanto odiato in passato, si è accorto di questo, e cerca anima e corpo di rimediare al suo tradimento, anche se ormai non è più quel giovane e forte eroe di una volta.
Ma Superman è morto davvero, ma anche Victor Stone lo era… uno degli artefatti (altra scena vista in Batman v Superman) lo ha riportato in vita, anche se in maniera decisamente diversa.
Se venisse applicata sul cadavere dell’Uomo d’Acciaio, cosa succederà?
Tornerà ad essere il buon vecchio Clark Kent, o una mostruosità come Doomsday?
Anche se non c’è unanimità, alla fine la decisione è presa, perché il tempo stringe.
Nella stessa acqua che ha trasformato le spoglie di Zod, Superman rinasce. Ma infatti, non è lo stesso…
Bizzarro, almeno in parte. Riversa una sconosciuta rabbia sulla Justice League, in particolare su Batman, che è costretto a chiedere ad Alfred di intervenire con “l’artiglieria pesante”.
In quel momento molti avranno pensato alla Kriptonite, ma no, non è lei, ma la chiave di cui parlava “Future Flash”… Lois Lane!

Una scelta che farà inveire tutti coloro che non hanno capito la profondità di questo universo cinematografico, che hanno massacrato la scelta di Martha, o dei continui salvataggi di Superman nei confronti di Lois.

«Tu sei il mio mondo»
Una frase che dice tutto, che annuncia una delle scene più commoventi della storia dei cinecomic, che ricorda troppo il finale de “Il gigante di ferro”. Sembrava impossibile riuscire a replicare l’intensità di quei momenti, eppure ci sono riusciti. Gli sguardi, le loro parole, il volo verso i campi di granoturco della fattoria dei Kent, l’arrivo di Martha, la musica di Danny Elfman ad accompagnare. Tutto perfetto, e lacrime a non finire.

E dopo l’amore, la guerra. L’invasione è quasi completa, Steppenwolf ha tutti gli artefatti, e va fermato prima che sia troppo tardi. Nel cuore della Russia dilaniata dalle radiazioni nucleari comincia una missione quasi impossibile, molto probabilmente suicida per chi è solo un umano come Batman o alle primissime armi come Barry Allen.
Ma non è così che ragionano gli eroi. Non puoi salvarli tutti? Comincia col salvarne uno, e poi vedrai che sarà tutto diverso…

Ed è in questo momento che siamo “costretti” a parlare del più grande spoiler di questo film, quindi, ribadiamo per l’ennesima volta, se continuate lo fate a vostro rischio e pericolo.

 

Steppenwolf in Batman v Superman

 

La battaglia contro Steppenwolf è dura, e sembra presto volgere a suo favore, ma l’arrivo di Superman cambia tutto. Sposta gli equilibri, aiuta gli altri membri della Justice League a migliorarsi, e così il Nuovo Dio prova per la prima volta, e fatalmente, la paura. Ma adesso arriva Darkseid? No.

In un film che sembrava davvero perfetto, privo di vere delusioni, la battaglia finisce così, di colpo, con il risucchio del nemico, senza vederne apparire altri. Ti lascia un senso di vuoto, almeno la prima volta che lo vedi, e quindi ti viene per forza da pensare: di chi è la colpa?

Se il film fosse stato più lungo, avremmo visto anche lui? O la sua assenza era decisa fin dall’inizio, per utilizzarlo nei prossimi film? In questo caso, ecco spiegata la scelta di utilizzare la frase di Frank Sinatra, ripresa da Barak Obama e anche da Luciano Ligabue: “The Best Is Yet To Come!

Ma al tempo stesso, non è detto che vedremo mai Darkseid di persona in un lungometraggio del DCEU.
Sia perché il futuro di questo franchise non è al momento ben delineato, o per il fatto che la DC Comics ha un potenziale enorme di personaggi da sfruttare (e la seconda scena dopo i titoli di coda è un chiaro esempio, non perdetevela!), ma anche perché, come evidenziato nella serie Tv Smallville, Darkseid rappresenta qualcosa di più di un semplice tiranno alieno, è pura malvagità, che si inietta nelle menti deboli. Questo lo possiamo vedere nelle scene iniziali di Justice League, quando Wonder Woman ferma un gruppo di terroristi a Londra.

Come accennato, due ore per un film del genere forse sono state poche. Ci poteva essere qualche scena di combattimento aggiuntiva, e soprattutto più contenuti filosofici, che abbiamo ben visto nei precedenti lungometraggi di questa fase. Critica forse inutile, non sempre la filosofia si coglie con la prima visione, il valore di un’opera di solito aumenta col tempo.

Nonostante tutte le paure di contaminazioni Marveliane, possiamo dire con piacere: non ci sono state, o perlomeno, se gli autori le hanno inserite, sono talmente impercettibili e lontane anni luce da quelle vere, che hanno reso la quasi totalità del MCU una macchietta comica per nulla efficace.
Sì, abbiamo Flash, il personaggio più lontano possibile dai toni cupi e profondi di Batman e Superman, ma lui è sempre stato così sui fumetti e nelle serie animate, quindi niente di sbagliato nella caratterizzazione di Ezra Miller.

Le storie originali sono dunque rispettate, e ci hanno aggiunto un tono di epicità nella prima guerra contro Steppenwolf praticamente uguale al Signore degli Anelli di Peter Jackson che, a seconda del proprio livello di nerdaggine, può più o meno gasare.

Sperando che almeno nella versione Home Video sapremo finalmente tutte le verità sulla regia e sceneggiatura, e soprattutto, di vedere le eventuali scene tagliate da Whedon, non ci resta che gustarci al cinema il quinto film del DC Extended Universe, a partire da giovedì 16 novembre 2017.
Valerio Brandi

 

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