Per vederlo in Italia bisognerà aspettare il prossimo 14 settembre, ma in attesa dell’uscita al cinema di Cars 3 ecco un documentario diretto da Marco Spagnoli, uno dei migliori registi Italiani nel riunire il nostro Paese con la Disney (non a caso nel 2014 aveva scritto e diretto “Walt Disney e l’Italia – Una storia d’amore”).
La prima cosa da appuntare di questa opera è la sua voce narrante, affidata a un vero artista del leggio: Massimiliano Manfredi, voce di Saetta McQueen, e non solo (a tal proposito, noi in passato lo abbiamo già intervistato).
«Ho lavorato come doppiatore in film molto noti, ma la cosa meravigliosa è scoprire che molti, quasi tutti bambini, mi riconoscono per Cars. Il doppiaggio in un film d’animazione richiede notevoli capacità di interpretare, un grande sforzo per entrare nei personaggi e dar loro vita» (Massimiliano Manfredi)
Ma non solo lui, un tale documentario non poteva non includere la presenza di veri esperti delle corse automobilistiche, e offrire al pubblico la loro passione e aneddoti.
«Ho ereditato la passione per le auto da mio padre. Già a cinque anni sedevo al suo fianco per vedere le gare in televisione. Sono fortunato ad aver realizzato il mio sogno fin da bambino, quello che coltivavo già a 3, 4, 5 anni: diventare un pilota di Formula 1. A molti la velocità fa paura, per quanto mi riguarda invece è parte di ciò che sono e della passione che nutro da sempre per le auto. Grazie al documentario di Marco Spagnoli ho imparato tante cose anche in questo campo, è incredibile immaginare come si potrebbero evolvere le auto nel prossimo futuro». (Giancarlo Fisichella, Pilota di Formula 1 dal 1996 al 2009)
«Anche io ho nel DNA la passione per la corsa e la devo a mio padre. Era un uomo incredibile: l’auto a forma di siluro, che si vede nel documentario, l’ha realizzata nel garage di casa e gli ha consentito in seguito di conseguire numerosi record di velocità. Si percepisce a chiare lettere che l’auto è un prolungamento della tua persona, che dice ciò che sei. Per chi ha subito traumi o incidenti e quindi ha paura anche solo di mettersi al volante, la situazione ideale secondo me è riavvicinarsi alla guida con corsi di guida sicura, che ti rimettono alla guida simulando situazioni di pericolo al fianco di piloti esperti, come ad esempio il circuito d’eccellenza di Vallelunga». (Prisca Taruffi, campionessa di rally e figlia di Piero Taruffi, celebre pilota del passato)
Voce anche a Federico Paolini, tra i più noti storici dell’automobile in Italia e quindi elemento portante di questo documentario:
«L’automobile rappresenta il Paese e le sue contraddizioni, la nostra identità, il nostro non essere mai troppo bravi a parlare di noi ma anche la nostra lucidità nel fare poi le cose al meglio. Uno dei motivi per cui il car sharing tende ad avere un freno psicologico che gli rema contro e non gli consente di decollare, nel nostro paese, è che la convergenza tra l’identità individuale e l’auto per quanto ci riguarda è totale. Per cui si fa fatica a guidare un’auto che non ha un proprietario. Vale soprattutto per i cinquantenni, mentre per fortuna tra i giovani qualcosa si muove»
Hanno collaborato al film altri volti noti come John Lasseter, Kevin Reher, Brian Fee, Dustee Womack, Sabrina Ferilli, Giancarlo Fisichella, Edoardo Leo, Fabio Troiano, Matilda De Angelis, Rolando Ravello, Ivan Capelli, Gianfranco Mazzoni, Daniele Vicari, Alessandro D’Alatri, Matteo Rovere, Prisca Taruffi, Fabio Concato e Alessandro Roja, senza dimenticare che la bellezza di esso proviene soprattutto dai materiali d’archivio dell’Istituto Luce e di Quattroruote, oltre naturalmente alla distribuzione organizzata da The Walt Disney Company Italia.
“Motori ruggenti: 95 anni di passione per la velocità e le auto in Italia, dalla Topolino a Saetta McQueen” sarà presente nei migliori cinema italiani solo il 25 e il 26 luglio 2017.
Valerio Brandi
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