Muscle Shoals e le leggende della southern music

La storia di Rick Hall e degli Swampers raccontata nel documentario di Greg Camalier in uscita a luglio

Now Muscle Shoals has got the Swampers / And they’ve been known to pick a song or two” cantava Ronnie Van Zant nel celeberrimo brano “Sweet Home Alabama”, portato al successo dai Lynyrd Skynyrd nel 1974. Chi si stesse chiedendo chi siano gli Swampers citati nel testo potrà trovare una risposta nel documentario diretto da Greg Camalier Muscle Shoals – Dove nascono le leggende, presentato al Sundance Film Festival nel 2013.

muscle_shoalsMuscle Shoals è una cittadina dell’Alabama che negli anni 60 contava poco più di 8000 abitanti. Nulla a quel tempo avrebbe fatto presagire che questo piccolo centro abitato, ubicato sulle rive del fiume Tennessee, fosse destinato a divenire (insieme a Memphis e a Macon) uno dei vertici di quello che il critico musicale Peter Guralnick definì il “Southern soul triangle”.

Tutto ebbe inizio con la fondazione negli anni 50 a Florence (Alabama) dello studio di registrazione FAME da parte di Rick Hall, Billy Sherrill e Tom Stafford. Nel 1960 Hall, abbandonato dagli altri 2 proprietari, trasferisce lo studio da Florence a Muscle Shoals, facendolo diventare ben presto un punto di riferimento per tutti i musicisti e i compositori locali.

Chi registrava al FAME poteva contare su un’eccellente sezione ritmica: Barry Beckett (tastiere), Roger Hawkins (percussioni), David Hood (basso) e Jimmy Johnson (chitarra), destinati a formare il nucleo originale degli Swampers. Questo gruppo di musicisti, pur essendo tutti “rigorosamente bianchi” (come, del resto, lo stesso Rick Hall), contribuirà a creare il sound R&B e soul distintivo di alcuni dei più grandi artisti black di quegli anni. La lista inizia con Arthur Alexander e la hit “You better move on” (registrata a Muscle Shoals nel 1961) e prosegue con Jimmy Hughes, che incide nel 1964 “Steal Away”. Il cugino di Hughes, Percy Sledge, registra al FAME nel 1966 la hit “When a man loves a woman”, distribuita dall’Atlantic Records di Jerry Wexler. È proprio quest’ultimo a inviare a Muscle Shoals Aretha Franklin, che nel 1967 incide “ I never loved a man (The way I love you)”, dando il via a quella strepitosa carriera che non era ancora riuscita a decollare finché era stata sotto contratto con la Columbia Records. Tra gli artisti che registrano al Fame ricordiamo anche Etta James (“Tell mama”, 1967) e Duane Allman, straordinario chitarrista nonché futuro fondatore degli Allman Brothers.

TheSwampersNel 1969 gli Swampers decidono di lasciare Rick Hall per aprire un loro studio, il “Muscle Shoals Sound Studio” dove, dopo un avvio piuttosto deludente, hanno la fortuna di collaborare con uno dei maggiori gruppi rock britannici: i Rolling Stones, che registrano a Muscle Shoals le future hit “You gotta move” “Brown Sugar” e “Wild Horses”. Anche i Lynyrd Skynyrd agli inizi della loro carriera passano da qui, incidendo “Free Bird” e “Simple man”; il gruppo riuscirà però a raggiungere il successo solo dopo il tour americano del 1973, che li vedrà come band di supporto degli Who. Al “Muscle Shoals Sound Studio” si avvicendano successivamente artisti del calibro di Willie Nelson, Paul Simon, Bob Dylan, Elton John, Bob Seger, The Staple Singers, i Traffic. Gli Swampers entrano di diritto nella “Alabama Music Hall of Fame” nel 1995; ad oggi possono vantare la partecipazione a oltre 75 album di successo.

Il documentario di Greg Camalier permette di ripercorrere un periodo importante per la storia dei generi soul e R&B (ma anche per quelle definiti a posteriori southern contry e southern rock) attraverso una serie di interessanti filmati d’archivio e numerose testimonianze inedite. Il film si sofferma in particolare sulla vita di Rick Hall (segnata sin dall’infanzia da una serie di tragedie personali), a cui va dato il merito di essere stato uno dei grandi pionieri nella storia del music business (il suo lavoro, tra l’altro, gli valse nel 1971 la nomina a produttore dell’anno da parte della rivista Billboard).

muscle_shoals_soundCome le metropoli Detroit, New York o Los Angeles possedevano un loro sound, così anche la piccola cittadina di Muscle Shoals ne aveva uno. Qui musicisti bianchi e neri in terra di Alabama (dove il razzismo era ancora ben radicato negli anni 60) abbattevano le frontiere della diversità in uno studio di registrazione, concependo brani destinati a entrare per sempre nella storia della musica.

Il documentario Muscle Shoals – Dove nascono le leggende sarà distribuito nelle sale italiane a partire dal 10 luglio. Al link http://www.woovie.it/feltrinelli/ sarà possibile nei prossimi giorni scaricare un voucher 2×1 per assistere alla proiezione del film a metà prezzo.

Luisa Tumino

 

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