Prima opera di Stéphane Brizé ad approdare nelle sale italiane, dopo una serie di film che lo hanno consacrato in Francia, La legge del mercato mette in scena la storia di un uomo disoccupato che si troverà a servire il sistema che prima lo opprimeva, per portare a casa i soldi alla fine del mese.
L’uscita dalla sala è stata accompagnata da un’emozione strabiliante: sembrava di aver assistito ad un film d’azione con 1h32 di carneficina, un morto dietro l’altro. Ma qui alla violenza fisica sopraggiunge quella psicologica: una vittima del sistema che poi finisce inevitabilmente per esserne un servitore, un gioco dove prevale costantemente l’istinto di sopravvivenza.
Un film diretto e sincero che parla al pubblico, ricordandoci che siamo tutti come il protagonista del film: ipocriti. Probabilmente troppo vero e politico per la Francia, che ha preferito Mustang per la candidatura agli Academy Awards.
Visivamente ineccepibile (propongo un monumento al d.o.p. del film) e con un ritmo trascinante.
La legge del mercato è nelle sale cinematografiche italiane da giovedì 28 ottobre 2015.
Alessandro Bertoncini
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