Non lo so ancora, per festeggiare i 90 anni di Morandini

L’opera prima di finzione di Fabiana Sargentini e Morando Morandini al cinema

In occasione del novantesimo compleanno di Morando Morandini, che il critico festeggerà il prossimo 21 luglio, il gruppo milanese Lo Scrittoio distribuisce Non lo so ancora, il primo lungometraggio di finzione della documentarista Fabiana Sargentini, scritto a quattro mani da lei e Morandini. Il film è in sala al Cinema Beltrade (via Nino Oxilia 10 – Milano) da mercoledì 9 luglio.

Fabiana Sargentini e Morando Morandini si sono conosciuti nel 2004 al Bellaria Film Festival, che la regista ha vinto con il documentario Sono incinta. Un incontro o meglio un colpo di fulmine, da cui è nata un’amicizia epistolare, una corrispondenza alla vecchia maniera, che profuma di inchiostro e passa attraverso il rullo di una macchina da scrivere. Racconta Sargentini: «Quando Morando mi ha inviato una lettera chiedendomi se volessi scrivere un film con lui, ho pensato che l’unica storia che potevamo raccontare era la nostra, e in particolare quel primo magico incontro. Dopo qualche ora di forte emozione per la richiesta, ho elaborato lo spunto autobiografico in dieci righe, in cui c’erano già Levanto e l’idea dell’attesa che vivono i due protagonisti. Da queste abbiamo stilato un raccontino di quindici pagine, che è diventato il soggetto della sceneggiatura». Sviluppata con la collaborazione di Carlo Pizzati, la sceneggiatura è stata poi finanziata con il massimo punteggio dal Ministero.

Nonostante l’inizio incoraggiante, portare a termine l’opera è stato molto faticoso perché il film non ha avuto altri finanziamenti statali e nessun tipo di sostegno pubblico, a parte quello della Genova Film Commission. Girato con pochi mezzi e in pochi giorni, quattro settimane in tutto, Non lo so ancora è interamente ambientato nella Levanto di fine estate, che con i suoi paesaggi settembrini fa da cornice al confronto tra i due protagonisti, e ne riflette, tra i caldi tramonti e gli improvvisi cieli nuvoli, i movimenti dell’animo.

Il film trasfigura lo spunto autobiografico nell’incontro tra Giulia, Donatella Finacchiaro, ed Ettore, Giulio Brogi. Lei ha circa quarant’anni, lui almeno il doppio, una mattina inciampano una nelle braccia dell’altro nel parcheggio dell’ospedale di Levanto, per un quasi incidente che li porterà a trascorrere insieme l’intera giornata. Entrambi attendono il risultato di un esame clinico importante e sulla base di questa condivisione, iniziano un confronto tra generazioni che affronta con spontaneità anche temi complessi, come il bisogno di maternità, l’anzianità e il valore del contatto umano. La storia svolge precisa e simmetrica, ma l’adesione degli attori ai personaggi e la sceneggiatura, sciolta e ben ritmata, controbilanciano le forzature.

Sargentini sceglie una messa in scena teatrale e accompagna la narrazione agli acquarelli di Luca Padroni, che introducono i momenti più importanti del film. Il gusto di Morandini, si intravede nelle atmosfere nostalgiche che rimandano a un certo cinema francese, dove non avviene nulla di eclatante ma sono i personaggi e le piccole cose di tutti i giorni a cambiare.

Non lo so ancora, Italia 2012, ha partecipato nel 2013 alla 49esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro e lo scorso marzo a Sguardi Altrove, il festival milanese dedicato alla regia femminile. Prodotto da Settembrini Film aspetta una distribuzione a livello nazionale.

Zelia Zbogar

 

 

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