NOTTETEMPO: Quando il noir è made in Italy

Nottetempo di Francesco Prisco

Giorgio Pasotti villain d’eccezione nell’esordio alla regia di Francesco Prisco

Trasformare la sua faccia da bravo ragazzo in quella di un duro senza scrupoli come il personaggio istintivo e scorretto che interpreta è stato sicuramente l’impegno più arduo per Giorgio Pasotti nel film Nottetempo, opera prima del regista 28enne Francesco Prisco, al cinema dal 3 aprile.

nottetempo2Matteo (questo il nome del protagonista) è un poliziotto solitario e giocatore di rugby che si ritrova, a seguito di un incidente in cui è coinvolto un autobus, a condividere la propria sorte con altre due persone che sembrerebbero non avere apparentemente nulla in comune con lui: una ragazza alla ricerca del vero amore di nome Assia (Nina Torresi) ed un cabarettista in declino, Enrico (Gianfelice Imparato).
Arrivato con una pistola sul luogo dell’incidente, poco prima dell’esplosione del bus,  un dejà-vu misterioso provoca in Matteo il desiderio di trasferirsi nella sua città di origine, Bolzano, e di ricominciare daccapo la sua vita.

Tre topos a contendersi l’essenza del film, racchiusa in una spirale di eventi decisamente poco chiari: amore, odio, vendetta. Tre vite, tre solitudini, un unico destino ed una folle corsa contro il tempo.

Nottetempo prende forma come un road movie che, da Sud a Nord, viaggia più sulla forza evocativa delle atmosfere (accentuata dalla colonna sonora) che sulla coerenza narrativa. Infatti, molti snodi della trama, che ad un certo punto volge verso il noir, risultano poco chiari o vengono addirittura omessi, lasciando lo spettatore più confuso che persuaso.  La mano del regista risulta efficace, invece, in particolare nelle scene di sport, in cui il rugby viene proposto come metafora della vita.

nottetempoLo sforzo più premiato, dunque, sembra essere l’interpretazione di Pasotti che, abbandonati i consueti panni da bravo ragazzo ed opportunamente trasformato nel fisico, impersona un uomo duro e ben lontano da quanto sia lui nella realtà.

Ancora un esordio italiano e ancora il rugby come tematica su cui si accendono i riflettori, a pochi mesi di distanza da Il Terzo Tempo, in cui figurava Lorenzo Richelmy.

Emanuele Zambon

 

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