Presentato a Venezia Holiday: Brazzale e Immesi ci raccontano

Intervista ai registi Immesi & Brazzale per il loro prossimo lavoro

Dopo il loro esordio alla regia con Ritual – Una storia psicomagica, uscito nelle sale italiane lo scorso 8 maggio, Giulia Brazzale e Luca Immesi hanno recentemente presentato a Venezia, nel corso della 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il trailer del loro prossimo film.
Siamo riusciti a fare alcune domande ai due registi a proposito di “Holiday”, il loro prossimo progetto cinematografico.

Avete da pochissimo presentato a Venezia il trailer del vostro prossimo film “Holiday”, un film che segue il percorso artistico intrapreso con “Ritual – Una storia psicomagica” (vostro film d’esordio), qual è stata la risposta di Venezia a questo trailer?
La risposta è stata molto buona. Non ci aspettavamo così tanto “rumore” per un teaser promozionale di un film che deve essere ancora girato. Pensiamo sia un buon segno e che la causa sia in parte per le tematiche di cui tratta il film e in parte per le immagini del teaser che a detta di molti spettatori sono decisamente forti, suggestive e suscitano curiosità.

Una tematica forte e attuale quella di “Holiday”. Quando e come nasce l’idea di questo film?
L’idea di fare un film sulle relazioni in particolare sul ménage a trois ci è venuta da una conversazione a cena con Aleandro Jodorowsky durante le riprese di Ritual, il nostro film precedente che parla di psicomagia dove Jodo fa anche un cameo. Il leggendario regista e scrittore ama fare pronostici sul futuro e in quell’occasione ci disse che secondo lui il rapporto di coppia stava evolvendo verso il trio. Inoltre abbiamo preso spunto da fatti di cronaca come per esempio l’arrivo in Italia del “Reckless friends”, nato negli Stati Uniti, che prevede che due amiche seducano un uomo con il proposito di portarselo a letto insieme. Noi cerchiamo attraverso i film che facciamo di capire i cambiamenti della società in cui viviamo, senza, per quanto possibile, moralismi e pregiudizi. Siamo costantemente affascinati dalle molteplici sfaccettature dell’animo umano e fare film per noi è sempre un tentativo di comprenderlo. Altra tematica sulla quale ci interessava lavorare era quella della prostituzione “fai da te”. Sempre di più, specialmente le donne, complice anche questa pesante crisi economica che attanaglia il nostro paese, ricorrono alla vendita del proprio corpo in autonomia. Quindi non più sfruttate dal protettore e dalla criminalità. Noi chiaramente non ci arroghiamo il diritto di affermare cos’è giusto o sbagliato riguardo l’uso del proprio corpo ma pensiamo che questo tipo di scelte possano essere a volte potenzialmente molto pericolose.

Come mai vi siete ispirati al serial killer veneto Gianfranco Stevanin per il ruolo del protagonista maschile del film, interpretato da Milton Welsh?
Essendo noi veneti, Stevanin è una figura che noi conoscevamo molto bene. Leggendo gli atti del processo siamo rimasti molto colpiti dalla sua inconsapevolezza. Celebre è la sua frase “Non ero io che le uccidevo ma loro che morivano”. Può essere definito un serial killer atipico perché lui aveva l’abitudine di intessere delle storie d’amore con le sue future vittime. Ci sono dei particolari inquietanti che circondano questa vicenda, per esempio a casa sua furono ritrovate 7000 Polaroid erotiche, alcuni di questi scatti ritraggono delle donne morte i cui corpi non sono mai stati ritrovati. Stevanin, che sta scontando l’ergastolo in un carcere di massima sicurezza, su questo ha sempre affermato che non si ricorda. Il nostro personaggio maschile è liberamente ispirato a lui ma per ragioni di vendibilità all’estero nel film è tedesco, interpretato da Milton Welsh. Con lui, Gloria e Linda, le protagoniste del film parlano in inglese. Inoltre le spiagge del Veneto sono una meta molto frequentata dai turisti tedeschi.

Così come in Ritual, anche per Holiday avete curato entrambi sceneggiatura, regia e montaggio… quanto è importante per voi seguire in questo modo tutte le fasi di un film?
Per noi è di fondamentale importanza. Lavoriamo assieme da più di dieci anni e anche per necessità siamo abituati a ricoprire molteplici ruoli. Oltre chiaramente ad avere un pieno controllo sul film e assumerci la responsabilità di qualunque scelta. Ad ogni modo, proprio come per il nostro precedente film, dove ad esempio era supervisore alla sceneggiatura Jeff Gross (sceneggiatore di Luna di fiele e Frantic), anche per questo progetto ci faranno da supervisori dei professionisti di cui ci fidiamo molto.

Sappiamo che il film è ancora in lavorazione… ma c’è già una possibile data di uscita?
Se tutto va bene, uscirà nel 2015.

Un grazie a Giulia Brazzale e Luca Immesi per la disponibilità, con l’augurio che completino e presentino presto il loro Holiday.

 Rita Russo

 

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