Termina con Lion, il bellissimo film di Garth Davis, la selezione ufficiale della 11esima Festa del cinema di Roma, un’edizione che ha in qualche modo segnato la rinascita di Monda dopo la deforme esperienza dello scorso anno. Questa volta ha farcito il festival con opere di grande impatto rifacendosi allo stile festivaliero americano: la ricerca della qualità ed il fatto che buona parte dei film fosse già reperibile tramite VOD ha favorito la visone di opere minori che hanno lasciato grandi sorprese, come Goodabye Berlin e Richard Linklater, Dream Is Destiny
I 72 film ospitati nell’arco di 313 proiezioni distribuite tra Auditorium e sale nelle varie zone di Roma, tra cui l’Admiral di piazza Verbano, hanno riscosso successo tra il pubblico portando ad un aumento della vendita dei biglietti, merito anche degli incontri con Tom Hanks e Mrs. Streep che hanno intrattenuto il pubblico parlando dei film che li hanno ispirati.
I film selezionati da Monda hanno molto in comune tra di loro: è stato l’anno della riconfigurazione dell’immagine della famiglia ed in particolare della donna: i fratelli di The Accountant che si sparano per risolvere problemi famigliari mentre gli Howard di Mackenzie si dedicano alle rapine a mano armata, c’è anche spazio il turbolento passato (ed incerto futuro) famigliare di Manchester by the sea e per la disfunzionalità ed il conseguente processo di aggregazione degli Hollars per arrivare a Train to busan dove la donna è la rinascita della civiltà. Gianni Roncati durante la conferenza stampa prima del suo Babylon Sisters ha parlato di voler parlare di donne che combattono, che guidano le famiglie, che sono sempre più emancipate, e come lui molti altri autori sono andati in questa direzione.
Kino-panorama Italia con la collaborazione di Alice nelle città, che mai come quest’anno si è dimostrata molto matura, ha introdotto nel programma una serie di titoli molto interessanti, tra cui segnaliamo il divertente Funne dove K. Bernardi segue un gruppo di donne over 80 che non hanno mai visto il mare ma non hanno i soldi per raggiungere una località marittima, danno cosi il via ad una raccolta fondi che le trasporterà in una serie di bizzarre situazioni. Da ricordare anche In bici senza sella, una divertente ed alternativa visione del precariato italiano vista con lo sguardo di diversi autori italiani tutti degni di nota, che impregnano lo spettatore di una visione dissacrante quanto drammatica.
Peccato che il festival si sia chiuso con un discutibile premio del pubblico a Capitan Fantastic, che noi visionammo a Cannes e già ci lasciò basiti per la pochezza e mediocrità narrativa di un film che proviene da un mercato così potente quale quello americano, quando era presente il film di Herzog che era a dir poco ammirevolmente sublime.
Alla fine, comunque, questa festa ha risollevato le sorti dell’amministrazione Monda che ci auguriamo possa lavorare al meglio tutto l’anno per realizzare un’edizione ancora più potente.
Alessandro Bertoncini
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