Il 10 giugno a Napoli, presso il complesso monumentale di San Domenico Maggiore, si svolgerà un evento in memoria di Massimo Troisi a vent’anni dalla sua scomparsa, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Napoli. Dalle ore 20 alle ore 24, insieme a Rosaria Troisi, la sorella di Massimo, Giorgio Verdelli, Enzo Decaro e Lello Esposito, amici e colleghi dell’attore e regista napoletano, porteranno la loro testimonianza accompagnati dalle musiche di Senese e Gragnaniello. Durante la serata, in collaborazione con la RAI, saranno proiettati parti del documentario di Giorgio Verdelli Non ci resta che Massimo, andato in onda su RAI2 nel programma “Unici”. La serata si concluderà con la proiezione del film Non ci resta che piangere.
Una innata comicità con un retrogusto amaro e malinconico, una gestualità e una musicalità tipicamente napoletane e un animo ricco di poesia: questo era Massimo Troisi, attore, regista e sceneggiatore, scomparso prematuramente il 4 giugno 1994 all’età di 41 anni, dopo aver finito le riprese del suo ultimo indimenticabile film Il Postino, diretto dall’inglese Michael Radford, che conquistò Hollywood, e non solo, con diverse nomination e un Oscar per la colonna sonora.
Le sue esperienze di vita sono state il nutrimento delle sue memorabili gag comiche. La sua carriera è iniziata in teatro con Lello Arena ed Enzo Decaro nel gruppo La smorfia, per poi passare alla televisione in programmi come Non Stop, La sberla e Luna Park e, finalmente, approdare al cinema dove realizzò pellicole di grande successo tra cui Non ci resta che piangere, Ricomincio da Tre, Pensavo fosse amore…invece era un calesse.
Riservato e timido, genio dal talento puro, Massimo attraversò la vita in punta di piedi lasciando un’impronta incancellabile. Intimamente napoletano e profondamente universale, fu un acuto esploratore dell’animo umano, portavoce della tradizione partenopea e al tempo stesso guidato da uno spirito innovatore e rivoluzionario. Parlava in dialetto, con un linguaggio insieme colto e popolare, ma in grado di raggiungere chiunque. Un’energia potente si celava dietro le fragili e delicate sembianze di un gentiluomo impacciato e sognatore.
Quando si pensa a Massimo viene in mente la tagliente ironia delle sue celebri battute che lo hanno reso immortale: “Quando c’è l’amore c’è tutto. No, chell’ è ‘a salute!” (Ricomincio da tre, 1981).
Nicoletta Chiorri
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