«Ciube, siamo a casa!»
Chi non era ancora nato nel 1983, e per chi non ha avuto la possibilità di vedere sul grande schermo la nuova trilogia, come il sottoscritto, ora ha la possibilità di recuperare e dirlo: ho visto Star Wars al cinema!
Ma a differenza della nuova trilogia, qui si è davvero a casa.
Non per il fatto che i tre film tra il 1999 e 2005 sono deludenti rispetto a quelli usciti tra il 1977 e il 1983, anche perché, se si vuole essere onesti, anche questo film lo è, le prime tre sceneggiature di George Lucas rimangono ad oggi opere uniche ed inimitabili, ma perché “Il risveglio della forza” è una delle più belle operazioni nostalgia che si potessero realizzare.
Ritrovi i vecchi personaggi che hai tanto amato, e alcuni di loro, vista l’assenza di trucco, effetti speciali o robot in cui stare rinchiusi, li rivedi decisamente invecchiati, come Harrison Ford e Carrie Fisher, ma è proprio questa la cosa migliore.
Perché invecchiare fa parte della vita, e ritrovare i vecchi protagonisti così diversi dopo 32 anni dall’ultimo film ti fa provare una sensazione unica, come se tu fossi stato presente con loro tre decenni fa e ora li hai rincontrati, un romantico ricongiungimento molto più speciale del semplice rapporto attore/spettatore.
Ma ritrovare almeno 8 attori del cast originale non è l’unica emozione che Star Wars VII saprà regalare ai giovani e vecchi fan della saga.
Le ambientazioni, le citazioni, e gran parte dei combattimenti faranno commuovere in molti, e la colonna sonora, ancora una volta composta da uno straordinario John Williams, ti farà sentire la forza scorrere nelle vene.
E gli applausi in sala faranno da padrone, come è successo ieri sera all’anteprima stampa di Roma.
Abbiamo una nuova morte nera, e anche se è decisamente più grande dell’originale, gli interni la ricordano perfettamente, mentre i caccia ribelli e nemici non hanno subito alcun restyling.
In poche parole, Star Wars è invecchiato, ma come è invecchiato bene!
Che dire della trama?
Forse poco, davvero poco. Non tutti hanno la stessa reazione agli spoiler, c’è chi non li vuole minimamente sentire, ma anche chi non ha problemi a vedere un film nonostante abbia ottenuto rivelazioni sul finale, ma anche in questo Guerre Stellari è diverso.
Sui social network e sulla rete in generale infatti da giorni girano gruppi e articoli del tipo “Come evitare gli spoiler” oppure “Trasferirsi su un’isola deserta finché non si è visto Star Wars 7”.
Proprio per questo non voglio dire niente di particolare sulla trama, anche perché mi sembra di averlo già fatto abbastanza con la parte sull’operazione nostalgia.
Posso però affermare che solo una scelta di sceneggiatura non mi è affatto piaciuta, sia per aver deciso una cosa del genere, ma anche nella maniera in cui è stata rappresentata. Naturalmente, non vi dico qual è.
Per il resto, l’operazione nostalgia è stato anche un punto debole del film, che ha reso la trama debole, soprattutto nella caratterizzazione dei nuovi personaggi, come il nuovo nemico Kylo Ren.
Proprio sull’erede di Darth Vader va aperto un appunto sul doppiaggio italiano. La sua voce senza la pesante maschera è quella inconfondibile di David Chevalier, mentre quando ce l’ha è sempre la sua, anche se, soprattutto per via degli effetti speciali, ricorda quella del veterano Massimo Foschi.
Harrison Ford è doppiato da Michele Gammino, scelta inevitabile, vista la prematura scomparsa di Stefano Satta Flores, e anche se la voce romana ricorda più Indiana Jones che Han Solo, bisogna fare anche questa volta i complimenti ai nostri doppiatori, che a differenza degli anni ‘70/80 hanno mantenuto i nomi originali dei personaggi.
Mentre Rey, interpretata da una bravissima Daisy Ridley, sembra un po’ la versione femminile di Luke Skywalker ma è decisamente convincente, un po’ meno Finn (John Boyega) nella parte dello Stoormtrooper ribelle.
Forse si poteva trovare qualcosa di più originale, ma al tempo stesso queste scelte si accettano e anche capiscono: se un prodotto quasi 40 anni fa ha reso per determinati motivi, perché non riproporlo?
Essere ripetitivi non è sempre un male, basta saperlo fare, e J. J. Abrams ha dimostrato di saperci fare con questo “sequel reboot”, al pari di Colin Trevorrowcon il suo Jurassic World (che, tra l’altro, dovrebbe essere il regista del capitolo finale di questa nuova trilogia).
Perciò, andate tutti a vederlo, non è solo il film di Natale, ma probabilmente, dell’anno, e che la forza sia con voi!
“Star Wars – Episodio VII: Il risveglio della forza” è presente nelle sale italiane da mercoledì 16 dicembre.
Valerio Brandi
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