Sully: Tom Hanks è l’eroe del miracolo sull’Hudson

Recensione del nuovo film di Clint Eastwood che racconta in maniera lineare, dettagliata e con una giusta durata la vera storia del pilota che nel 2009 salvò 155 persone con un ammaraggio nel fiume di New York.

Due anni dopo American Sniper, Clint Eastwood torna dietro la macchina da presa, e probabile che con Sully arriveranno alcune nomination per la prossima notte degli Oscar. E sicuramente decisamente meno critiche negative.

Stavolta non c’è assoluto bisogno di tirare fuori il lato politico del Texano dagli occhi di ghiaccio perché, al contrario di Chris Kyle, Chesley ‘Sully’ Sullenberger è un vero eroe americano.
Non solo non ha ucciso nessuna persona, anzi, ne ha salvate addirittura 155.

Lui è il coraggioso pilota che nel 2009 riuscì a compiere quello che tutti ormai riconoscono come il miracolo dell’Hudson, quando per colpa di un “bird strike” entrambi i motori del volo US Airways 1549 andarono fuori uso. La torre di controllo pensava che ce l’avrebbe fatta ad atterrare in tempo in un aeroporto vicino, se non alla Guardia, almeno a Newark. Lui e i suoi 40 anni di esperienza nell’aviazione non erano d’accordo, così in pochi secondi, insieme al suo secondo ufficiale Jeff Skiles (Aaron Eckhart), decise per l’ammaraggio presso il grande fiume Hudson di New York. Tutti quanti, passeggeri ed equipaggio, si salvarono, grazie al tempestivo intervento della guardia costiera Newyorkese ottennero solo un grande spavento e una bella infreddatura. Oggi molti di loro possono raccontare questa esperienza, e infatti, alla fine del film, dopo i primi titoli di coda, i veri Sully e Skiles e alcuni di quei passeggeri hanno regalato un breve video sull’accaduto.

Eastwood ha scelto Tom Hanks e Aaron Eckhart non solo per l’incredibile somiglianza con i veri protagonisti della storia, ma perché sono (e lo sanno tutti) attori di grande caratura, capaci di rappresentare al meglio una vicenda tutt’altro che semplice.
Aver salvato la vita a quelle persone per molti non era sufficiente. I piani alti dell’aviazione hanno fatto partire un lungo e sicuramente ingrato processo, basandosi sulla matematica, sulle macchine, senza contare il fattore umano, che si dimostra invece anche stavolta superiore a loro.
E proprio il lato umano una delle parti meglio rappresentate in questo lungometraggio. Forse anche per via del processo che incombeva in quei giorni come una spada di Damocle, Sully continuava ad avere incubi e visioni ad occhi aperti, immaginando i possibili effetti di un suo errore in quel momento in quanto a decisioni. Era sempre più convinto che se non avesse ammarato, l’aereo si sarebbe schiantato su uno dei grattacieli della Grande Mela, provocando una sorta di nuovo 11 settembre. E aveva ragione.

Sully” non è dunque la storia vera di un uomo che meriterà fino in fondo il massimo riconoscimento per ciò che ha fatto, ma è anche il primo film girato completamente in IMAX. Alcune parti sono da migliorare, ma questo esperimento non si può certo definire fallimentare, anzi, ci fa ben sperare per il futuro di questa importante tecnologia.
Sully è nelle sale italiane a partire da giovedì 1 dicembre 2016.

Valerio Brandi

 

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply