Terrapromessa: la terra dei fuochi dagli occhi di un Rom

Mercoledì 12 marzo sarà presentato a Roma a Forte Fanfulla, nell’ambito della rassegna Zadoc, il documentario Terrapromessa che Marco Leombruno e Luca Romano hanno realizzato nel “campo nomadi attrezzato” che sorge accanto a Masseria del Pozzo, una delle discariche più inquinate dell’Area Vasta di Giugliano (Napoli).

“La terra dei fuochi” vista con gli occhi di una comunità rom.

In quezzo fazzoletto di terra vivono 500 adulti e 200 bambini in condizioni impossibili, a poco più di 20 metri da una discarica che è una bomba ecologica a cielo aperto e dal cui terreno fuoriescono geyser di biogas altamente pericolosi. Qui scaricavano rifiuti industriali e tossici, impossibile che l’Amministrazione non ne fosse a conoscenza quando, dopo i quattro sgomberi che questa comunità di nomadi bosniaci ha subito in venti anni, ha individuato questo sito come stanziamento “temporaneo”. Ma siamo il paese in cui i terremotati dell’Irpinia vivono ancora nei container, come pensare che dopo poco più di un anno di permanenza si trovasse una soluzione definitiva? L’Amministrazione comunale, sciolta per infiltrazione mafiosa e attualmente commissariata, dichiara nel documentario, non senza un certo imbarazzo, di aver investito 400.000 euro per mettere questo campo in regola con la normativa europea, ma le immagini parlano chiaro.

Qui i bambini passano le giornate a saltare in pozzanghere maleodoranti e vanno a scuola a turno un giorno a settimane. Come non ammalarsi in queste condizioni?

Come sostengono gli abitanti dell’accampamento “qui, senza bisogno di sparare un colpo, senza armi nè pistole, entro due o tre anni saremo tutti morti.”

Moira Rotondo

 

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