The Great Wall: farò di te un uomo!

Recensione del fantasy/monster movie di Zhāng Yìmóu, che grazie a grandi attori asiatici e un trio di occidentali dà vita a un film decisamente avvincente ed interessante.

Manca ancora più di un anno all’uscita del live-action di Mulan, ma per fortuna, al momento, abbiamo una sua versione alternativa, e decisamente piacevole.
E soprattutto, con vero stile, o perlomeno influenza, del Signore degli Anelli di Peter Jackson. Tutto ciò che la Disney non ci farà mai vedere…
Una grande minaccia attende la Grande Muraglia Cinese, ma questa volta non si tratta degli Unni di Shan-Yu, anzi, non si tratta proprio di esseri umani. Ma di mostri alieni che cercano di superare questo muro, costruito in 1700 anni, per cibarsi delle milioni di persone che protegge. Un attacco che avviene ogni 60 anni, e William Garin e Pero Tovar, mercenari europei, hanno la sfortuna di voler fare i “Marco Polo” della situazione proprio durante questo anniversario. Così si ritroveranno prima imprigionati, e poi alleati, dell’Ordine senza Nome, che da generazioni si adempia a proteggere la Cina e il mondo intero da queste mostruose creature. Alleati, fino a un certo punto… perché sono venuti nel tenebroso Oriente alla ricerca della polvere nera, e non è facile rinunciare a qualcosa di così prezioso, almeno per le ambizioni Occidentali. Come si evolverà la vicenda?

Non è solo la Muraglia cinese, o il mondo orientale in generale, a far ricordare a tutti gli effetti il 36º Classico Disney.
Lin Mae e William Garin, interpretati da Matt Damon e Tian Jing, sono decisamente delle copie umane di Mulan e Shang, anche se un po’ diversi, o meglio, invertiti.
A comandare un esercito stavolta è la donna, che al contrario del film d’animazione non è vista solo come moglie e madre.
Matt Damon non è certo un cinese dagli occhi a mandorla, ma questi sono dettagli a cui una persona intelligente non deve dar peso. Anzi, proprio l’origine straniera lo rende più simile a una versione maschile di Mulan. Lui è un infiltrato in un esercito di soli cinesi, ma sa dimostrare, passo dopo passo, anzi, freccia dopo freccia, di essere un loro pari, e per questo Lin Mae non potrà far altro che dirgli «Tu combatti bene!»
Sarà amore tra i due? Si fermerà solo per cena o per sempre? Anche questo, preferiamo non dirlo…

«Questa è la prima guerra degna di essere combattuta»

Per chi ha visto in “The Great Wall” niente di speciale dal punto di vista narrativo, forse non ha ascoltato bene questa frase. Si, non è la prima volta che viene detta in un film, ed è comunque impraticabile realmente, visto che non ci sono creature inumane da combattere, ma rimane un concetto di grande valore, tanto che è uno degli elementi di punta del trailer, e non solo. “The Great Wall” invita non solo all’unione tra Occidente e Oriente, ma di tutta l’umanità. Un messaggio forte, che si dovrebbe allargare non solo all’estremo Oriente, ma anche a quello più vicino, anche per darlo nei confronti dell’Isis.

Visivamente delizioso, anche se non del tutto maestoso (ma il 3D merita eccome), “The Great Wall” è soprattutto un grande fantasy di intrattenimento, l’ideale non solo per chi ama i film con i mostri/alieni, ma anche per le colossali battaglie epiche con cappa e spada, un genere, soprattutto per gli amanti della scherma storica, che si spera non si esaurisca mai sul grande schermo.
Non solo Mulan e Signore degli anelli, l’ultimo lavoro del grande cineasta Zhang Yimou ricorda anche film come Jurassic Park e Tremors.
La regina dei mostri alieni, chiamati Taotie, ricorda il modo di comunicare dei Velociraptor, e quando attaccano sembrano degli Shrieker, che col passare del tempo diventano sempre più intelligenti, senza disprezzare trucchi alla Graboid
Abbiamo anche un pizzico di Trono di Spade, non solo perché il personaggio di Pero Tovar è interpretato da Pedro Pascal (il principe Oberyn Martell), ma per via degli intrighi che organizza insieme all’altro occidentale, Sir Ballard (interpretato da un buon Willem Defoe), per cercare di impadronirsi della polvere nera.

Insomma, mancava solo la colonna sonora di “Farò di te un uomo” e sarebbe stato un perfetto Mulan alternativo ricco di citazioni di altre opere, ma anche così può andare alla grande, un film ideale per rilassarsi e allo stesso tempo elettrizzarsi dopo tanti film decisamente più seri ed impegnativi.
E anche se i nomi del nostro cast vocale sono tra i migliori in circolazione, va visto almeno una volta in versione originale, perché è interessante sentire parlare attori cinesi in inglese senza tuttavia perdere il loro caratteristico accento.

The Great Wall” è presente nelle migliori sale italiane.

Valerio Brandi

 

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