Ti Sposo Ma Non Troppo: intervista a Francesco Foti

Teatro, cinema e tv per l’attore Francesco Foti, ora al cinema on la commedia Ti sposo ma non troppo

Francesco_Foti_1Classe 1965, attore, vee jay, one-man-show e chi più ne ha più ne metta. Francesco Foti attraversa a 360 gradi l’arte, nelle sue molteplici sfaccettature.
Diplomatosi all’Accademia d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, ha percorso trasversalmente teatro, cinema e tv, togliendosi anche il lusso di avere a fianco in radio (Kiss Kiss) uno dei “grandi” della comicità all’italiana come Paolo Villaggio.

Ora è al cinema con Ti Sposo Ma Non Troppo, rom-com tutta giocata sugli equivoci in cui interpreta Giulio, fratello del protagonista (Gabriele Pignotta). Un ruolo simpaticissimo che gli è valso numerosi apprezzamenti.

Noi di “Cinefarm” lo abbiamo intervistato:

Francesco Foti, innanzitutto complimenti per il curriculum. La  grande fiction (Il Capo dei Capi) e poi il teatro, tra cabaret, grandi classici e gli one-man-show (l’ultimo  Niuiòrc Niuiòrc). Anche il cinema con Giuseppe Tornatore in Baarìa ed ora nelle sale con Ti Sposo Ma Non Troppo. Mi dica la verità, le sue giornate durano 72 ore, mica 24. Vero?
“Ahahahah, magari!!… Allora, innanzitutto grazie mille per i complimenti! Mi piacerebbe che le giornate durassero di più, ma probabilmente non basterebbe comunque. Avendo tanti interessi e idee e non avendo alcuna voglia di metterne qualcuno da parte, cerco di organizzarmi e perdere meno tempo possibile. Ma non è facile, tra distrazioni varie, social network, amici e soprattutto il mio splendido cane Martin!…”

francesco_foti_ti_sposo_ma_non_troppoTi Sposo Ma non Troppo è un esordio brillante di respiro internazionale. Apre alla possibilità di un mercato estero come nel caso di Ti Ricordi di Me di Rolando Ravello. Questa è la strada giusta per il cinema italiano? Dilatare i confini nazionali?
“Questa è un’ottima domanda! Se avessi un’ottima risposta, sarebbe perfetto!! Scherzi a parte, quella di non pensare in piccolo e di non guardare solo al nostro mercato sempre più asfittico è sicuramente un’idea vincente. E, forse, uno dei pochi modi per resistere (anche nel tempo) alle corazzate delle Mega Industrie Cinematografiche.”

Nel film interpreta Giulio, fratello del protagonista Luca (Gabriele Pignotta). Un ruolo solare a dispetto del fato. Come è stato affrontare questa prova, accolta da critiche molto positive?
“Dico subito che, anche se pensavo di avere fatto un buon lavoro, l’incredibile entusiasmo della critica e del pubblico con cui è stata accolta la mia interpretazione mi ha lasciato molto piacevolmente sorpreso! Per prepararmi ho letto libri e visto molti video sull’argomento, e più approfondivo e più temevo di poter urtare delle suscettibilità. Ho voluto quindi incontrare un paio di persone che avevano subito sorti simili a quelle del mio personaggio e lì son cadute tutte le mie remore e ho capito che renderlo il più solare, sportivo, allegro e… ”normale” possibile era il messaggio migliore che potessi far passare per tutti coloro che hanno perso qualcosa come Giulio.”

Dove si sente più se stesso? Nei ruoli drammatici (penso al teatro o alle serie tv) o in quelli comici, di cui ha dato prova in numerosi spettacoli?
“Lotto con tutte le mie forze per poter continuare a interpretare gli uni e gli altri. 
Se riesco, anche all’interno dello stesso personaggio o spettacolo. Nel mio ultimo esperimento teatrale Venti Fotici ho una scaletta ogni sera diversa e così mi obbligo a passare dal cabaret alla poesia, dal drammatico al brillante. Faticoso e rischioso, ma molto più divertente!!”

francesco_fotiSi vede più come un “quasi” sposo che scappa dinanzi all’altare o come un impostore (benevolo), disposto a tutto per amore?
“Ahahahah… Non esiste una terza opzione?… Tendenzialmente non dico bugie e non scappo, neanche davanti all’altare (almeno credo, ma ci dovrei prima arrivare…). Però per amore sarei disposto a (quasi) tutto. E intendo non solo l’amore per la mia donna, ma anche in senso più ampio per quello che mi sta a cuore, incluso il mio mestiere, naturalmente.”

Dunque… il numero di telefono della Francini e della Incontrada? A parte gli scherzi, com’è stato recitare con queste attrici, senza dimenticare anche il fascino di Catherine Spaak (che gli affezionati della commedia italiana ricordano nel cult dei cult Febbre Da Cavallo)?
“Sai che non ce l’ho neanche io?!… Ahahaha 
Sono tre donne stupende e diversissime. Con Chiara Francini e Catherine Spaak ho avuto poco a che fare sul set, essendoci incontrati solo per la scena finale con tutti i personaggi. Con Vanessa Incontrada, invece, è nato uno splendido feeling fin dal provino che avevo fatto con lei e Gabriele Pignotta. E la stessa complicità e simpatia si è poi puntualmente ritrovata sul set e anche in tutte le occasioni di incontro, dalle anteprime alle cene.”

Una domanda che ormai è un rito: progetti futuri?
“Intanto mi godo questo bel momento! Ci sono dei bei progetti, sia cinematografici e televisivi che teatrali, ma non essendo ancora sicurissimi, mi mordo la lingua e non ne parlo. Però, tornando all’idea di “internazionalizzazione”,  posso dire che dovrò ricavarmi del tempo per tornare negli USA col mio monologo Niuiòrc Niuiòrc: stiamo definendo un tour dopo il successo avuto l’anno scorso a New York! Per sapere tutte le mie novità, seguitemi sul mio sito www.francescofoti.it, ma anche sulla mia pagina Facebok e su Twitter, dove son presente con l’account francescofoti1.”

Emanuele Zambon

 

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