Venezia 73: i premi

Racconto di chiusura sulla 73a Mostra d’arte cinematografica di Venezia: film, premi e consigli.

Si chiude in maniera del tutto inaspettata la settantatreesima edizione della Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Forse ci voleva proprio un autore come Sam Mandes per portare avanti scelte così coraggiose. Assegnato l’ambito Leone d’oro a The Woman who Left del filippino Lav Diaz che ha presentato un’opera insolitamente “corta“, solo 3h42 contro le 8 del precedente lavoro. Il film di Diaz ha diviso parecchio critica ed addetti ai lavori, chi l’ha odiato e chi lo ha amato. I tempi sono dilatati, a volte anche troppo, per raggiungere quasi mai picchi emozionali, ma questo si sposa perfettamente con i suoi personaggi che si lavano dall’apatia nello scorrere della storia. Fotografato in un discutibile bianco e nero, The Woman who Left può essere un grande esempio per i nuovi filmmaker italiani i quali speriamo prendano spunto, per allontanarsi da quello stile ormai standard da centro sperimentale: macchina a spalla, colori denaturati, immagine con alti sovraesposti e storie che non fanno né caldo né freddo.

Tom Ford si aggiudica il Gran premio della giuria per il bellissimo Notturna Animals, di cui abbiamo già parlato nel precedente approfondimento, mentre invece la Coppa volpi vanno rispettivamente ad Emma Stone per LaLaLand ed Oscar Martinez per Distinguished Citizen, il bellissimo film del duo Duprat/Cohn che riporta in maniera sperimentale il ritorno nella città natale di un premio Nobel dal carattere decisamente scontroso e che dovrà fare i conti con il passato attraverso una serie di divertentissimi eventi.
Il Premio speciale della giuria va al film della Pour, mentre invece la bravissima Paula Beer sale emozionata sul palco a ritirare il meritato premio per il lavoro fatto nel grandioso Frantz di F. Ozon.

Jackie ritorna a casa con il premio alla migliore sceneggiatura, anche se sarebbe stato decisamente più adatto quello alla coraggiosa e provocatoria fotografia di Fontaine, ed il Leone d’argento va ex aequo a Concalovskij per lo scialbo e ridicolo Paradise ed Escalante per l’immenso The Untamed.

Un’edizione coraggiosa che non sarà facile dimenticare, dove sono stati proiettati alcuni grandissimi film che speriamo e vogliamo rivedere presto in sala.

DA TENERE D’OCCHIO:
Dawson City (B.Morrison)
One More with Feeling (A.Dominick)
Arrival (D.Villeneuve)
The Young Pope (P.Sorrentino)

Alessandro B. Bertoncini

 

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply