Dopo tanti piccoli lavori, il regista Simon Curtis si è fatto finalmente conoscere al grande pubblico internazionale nel 2011 con Marilyn (My Week with Marilyn) e dopo 4 anni è pronto a far innamorare di nuovo gli spettatori con un’altra grande storia vera.
Una di quelle storie che non tutti conoscono, ma che fa parte dell’Olocausto come tutte le altre.
Durante la seconda guerra mondiale non sono state uccise e umiliate solo le persone, ma anche tante opere d’arte. E Woman in Gold, un anno dopo Monuments Men, racconta questo capitolo non molto noto del conflitto.
E se le vicende giudiziarie di Maria Altmann hanno avuto successo solo pochi anni fa, il perché è semplice: doveva passare almeno una generazione perché il suo problema, non importante quanto quello delle vite umane, venisse affrontato e risolto.
Maria Altmann, interpretata da una straordinaria Helen Mirren, è la nipote di Adele Bloch-Bauer, ricca e bella donna Viennese che ha avuto l’onore di essere raffigurata da Klimt in uno dei suoi ritratti più famosi, il “Ritratto di Adele Bloch-Bauer”. L’adorata zia muore nel 1925, senza riuscire a vedere cosa succederà al futuro della sua Nazione, della sua famiglia, e al suo adorato quadro.
Nel 1938, con l’Anschluss dell’Austria alla Germania, la famiglia di Maria, essendo ebrea, viene presto presa di mira dai Nazisti, così, poco tempo dopo, decide di fuggire dal Paese con suo marito, per avere un futuro migliore. Con la fine della guerra, scoprirà che tutte le opere d’arte della sua famiglia sono state rubate dai nazisti, e che ora si trovano alla Österreichische Galerie Belvedere.
Verso la fine degli anni novanta il discorso, però, si riapre: per cercare di ripagare le vittime del Nazismo, i governi europei decidono di attuare un processo di restituzione, ed è così che Maria conosce un giovane avvocato, E. Randol Schoenberg, interpretato da Ryan Reynolds, e nipote del celebre compositore.
Nasce così un estenuante procedimento giudiziario, con un tira e molla tra USA e Austria lungo più di 10 anni, perché la patria di Francesco Giuseppe non vuole restituire quel quadro che, oltre a rappresentare gran parte del patrimonio artistico austriaco, è per loro di legittima proprietà.
Ma il testamento di Adele diceva ben altro e alla fine i due protagonisti, che tanto ricordano Judi Dench e Steve Coogan in Philomena, la spunteranno.
Woman in Gold è un ottimo film diretto da Simon Curtis, ma probabilmente gran parte del suo eventuale successo deriverà dalla grande interpretazione di Helen Mirren.
L’attrice britannica riesce sempre a dare il massimo quando è chiamata ad impersonare grandi donne, e Maria Altmann è tra queste, al pari della Regina Elisabetta II e di Alma Reville Hitchcock.
Ottima l’interpretazione di Ryan Reynolds, che si immedesima nell’avvocato a volte caparbio, a volte rinunciatario, perché fu così che avvenne la storia: in quella vicenda più di una volta i due volevano mollare, la fortuna vuole che non l’hanno mai voluto allo stesso tempo, e solo così la famiglia Altmann ha avuto veramente giustizia.
Di seguito, vi mostriamo un piccolo estratto dalla conferenza stampa.
Woman in Gold sarà presente nelle sale italiane a partire da giovedì 15 ottobre 2015.
Valerio Brandi
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