«100 anni fa decisi di abbandonare l’umanità… e un secolo pieno di orrori. L’uomo ha creato un mondo dove restare uniti è impossibile»
La frase conclusiva di Diana Prince/Wonder Woman in Batman v Superman è l’ideale per introdurre questo nuovo cinecomic, che parte con i giorni nostri (si avvicina dunque sempre di più Justice League) ma il 99% di esso è ambientato nel passato.
Dal tempo in cui Ares, il Dio della Guerra, aveva tentato di sterminare loro e il resto della corrotta umanità, le Amazzoni vivono a Themyscira, un’isola nascosta dal mondo grazie al potere divino di Zeus, ultimo tra gli Dei capace di fermare, sacrificando la propria vita, il malvagio figlio.
Ma nonostante la magia che protegge questo paradiso, le Amazzoni non si sentono tranquille e continuano ad allenarsi per prepararsi all’eventuale ritorno di questo nemico oscuro, ma anche dell’uomo avido di potere. E nonostante le resistenze della regina Hippolyta (Connie Nielsen), anche la principessa Diana viene allenata, e giorno dopo giorno, secolo dopo secolo, diventa sempre più forte, e forse più speciale delle sue compagne.
L’occasione per dimostrare il suo valore arriva nel 1918. Una spia americana, inseguita dai tedeschi, finisce senza saperlo a Themyscira, raccontando la guerra che sta affliggendo il mondo intero.
In questo barbaro avvenimento Diana vede la mano di Ares, e così decide, disobbedendo alla sua famiglia, di partire con lui.
Vedrà per la prima volta non solo tanti uomini di sesso maschile, ma una società moderna ma al tempo stesso arretrata mentalmente, con le donne che a fatica stanno provando ad emergere in quanto a parità di diritti.
Una grande occasione non solo per impedire il prolungamento di un genocidio, ma per dimostrare che anche le donne possono salvare il mondo.
Contrariamente alle fasi di preparazione della Marvel per i suoi crossover, la DC Extended Universe si dimostra coerente con la sua linea di narrazione.
Non ha alcuna intenzione di dover spiegare per forza tutto prima, di fare film che possano essere compresi da tutti. Perderanno punti in quanto a critica, la quale vedrà sempre buchi di sceneggiatura quando in realtà non ci sono mai stati, ma almeno riuscirà a produrre, anche se per pochi intenditori, film più maturi, interessanti ed avvincenti.
Wonder Woman probabilmente la conoscono quasi tutti almeno di nome e di aspetto, ma quando è apparsa all’improvviso in Batman v Superman alcuni hanno visto questa introduzione come deleteria, così come pensano che mandare in scena Justice League senza aver mostrato prima gli stand-alone su Aquaman, Flash, Cyborg e Shazam sia un suicidio cinematografico sotto molti aspetti.
Però se si guarda oltre questi pregiudizi si nota che in questa nuova fase della DC, dove per fortuna la mano di Zack Snyder c’è sempre, tutto è collegato.
Quando Gal Gagot osserva al pc, in “Batman v Superman”, la foto che Bruce Wayne ha recuperato dai file di Lex Luthor, ora ci accorgiamo che, già da allora, il cast di Wonder Woman era già bello che deciso.
L’Americano Steve Trevor (Chris Pine), il Britannico Charlie (Ewen Bremner), il marocchino Sameer (Saïd Taghmaoui) e il nativo americano Chief (Eugene Brave Rock): sono loro i “bastardi senza gloria” che accompagneranno Wonder Woman nella sua prima, e paradossalmente ultima, rivelazione all’umanità. Fino a Doomsday.
(ATTENZIONE: per commentare al meglio i vari elementi del film da questo momento ci saranno diversi SPOILER)
Tra il finale di questo cinecomic e quanto detto da Diana in Batman v Superman vi è forse una prima contraddizione, che magari verrà meglio spiegata in eventuali scene aggiuntive, o nelle prossime uscite al cinema.
Quando Ares, allo scontro finale con Wonder Woman, le propone di passare dalla sua parte perché gli esseri umani sono i veri malvagi della situazione (“non ti meritano, Diana”), lei decide di affrontarlo e batterlo perché, se è vero che ha incontrato sul suo cammino persone spregevoli come il Generale Erich Ludendorff (Danny Huston) e la scienziata Maru “Poison” (Elena Anaya), loro “sono tutto quello che hai detto… ma anche molto di più!”
Come Trevor, che decide senza alcun rimpianto di sacrificarsi pur di impedire una strage decisamente dolorosa per l’Europa. Ma allora, se ha capito che vale la pena combattere per l’umanità, perché ha poi deciso di abbandonarla? Forse perché il suo vero obbiettivo era sconfiggere Ares, e lei lo ha raggiunto. Se l’uomo non impara mai dai propri errori (e infatti, piaccia o non piaccia per i vittimisti revisionisti, 21 anni dopo sempre i Tedeschi hanno cominciato l’orrore di una nuova Guerra Mondiale) perché insistere nell’aiutarlo?
Come affermato, Diana alla fine riesce a trovare Ares, che non ha le sembianze di Ludendorff, o Poison, come il film voleva farci intendere, ma dell’amico di Trevor Sir Patrick Morgan.
Spoiler anche questo, anche se purtroppo si può già scoprire sulla pagina Italiana (e anche Inglese) di Wikipedia…
Giustissimo scegliere un attore come David Thewlis, che oltre ad essere un grandissimo artista, è il volto ideale per l’inganno vista la sua aria da Ned Flanders, ma almeno nella parte in cui si palesa essere Ares, non potevano togliergli i suoi amati baffetti per renderlo più mitologicamente attinente?
Una quisquilia alla fine, che non toglie affatto le emozioni di una lotta esplosiva ed epica, alla pari delle precedenti di questa nuova era della DC.
Convince di meno la “limitazione”, in alcune scene, di Wonder Woman. I fumetti ci hanno mostrato una guerriera decisamente più potente, invulnerabile alle armi da fuoco terrestri, mentre durante tutte le scene in trincea è pronta a parare ogni proiettile, con lo scudo o con i bracciali. Forse non sa di essere d’acciaio, o hanno deciso di renderla più umana?
Le altre amazzoni, invece, oltre a non essere speciali come lei subiscono un cambiamento dovuto al passare dei tempi, con diverse guerriere dalla pelle nera, impensabile invece per gli anni ’40.
Molto efficaci anche le musiche che, anche se non sono presenti i collaudati Hans Zimmer e Junkie XL, ripropongono tracce come “Is She with You?” già ascoltate in Batman v Superman.
Gal Gadot si conferma perfetta nel raccogliere il ruolo che fu di Lynda Carter, e la interpretazione, unita alla voce Italiana di Claudia Catani, ci traghetteranno verso il sempre più atteso Justice League.
Wonder Woman sarà presente nelle sale Italiane a partire da giovedì 1 giugno 2017.
Valerio Brandi
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