«Qual è il tuo nome?»
Makoto Shinkai ha scritto e poi diretto quest’opera perché crede che ogni essere umano sulla Terra ha la propria anima gemella.
C’è chi l’ha già incontrata, e chi la sta ancora cercando…
Non è certo il primo che la pensa così, supponiamo che anche lui conosca il simposio di Platone.
Una bella filosofia, a cui i più pessimisti stanno lontano, del resto, è difficile crederci quando la vita ti “regala” solo delusioni. Ma allo stesso tempo, è bello sognare, e al tempo stesso non arrendersi.
«Proverò e proverò, non mi darò per vinto! Guarda laggiù, sulla brughiera. C’è un altro presagio.
Lo terrò a mente! C’è sempre un altro arcobaleno!»
Avrete ben capito che questo film ispira molte, molte cose. E tante citazioni. Non solo Platone, ma anche Zio Paperone, o meglio, Don Rosa. Questa è una frase della sua saga, che ha raccontato in maniera scrupolosa la storia del papero più ricco del mondo ispirandosi al suo creatore, Carl Barks.
E anche se la storia Paperon de’ Paperoni parla poco o nulla di amore non cambia il messaggio che ci ha sempre trasmesso: lui è determinato a non arrendersi mai, nonostante tutte le cadute e delusioni. Perché alla fine lui ce l’ha fatta. Forse non ce la faranno tutti, ma se non ci provi? E per fortuna i protagonisti di questa storia hanno seguito questa via, anche quando addirittura il destino stesso sembrava remarti contro.
Taki e Mitsuha sono due ragazzi tanto lontani quanto vicini. Non si conoscono, non si sono mai visti. Almeno uno di fronte all’altro…
Una mattina entrambi si svegliano l’uno nel corpo dell’altro. Una cosa incredibile, tanto che entrambi pensano di stare sognando. Un’idea che sparisce quando ad ogni risveglio appaiono diverse prove che dimostrano che questi strani scambi di anima avvengono davvero. E allora, invece di andare di matto, i due accettano la cosa, e cominciano con i cellulari a comunicare, e a conoscersi. Finché questa magia non scompare. Si arrenderanno? No, cercheranno entrambi un nuovo arcobaleno, anzi, una nuova cometa…
Makoto Shinkai regala una storia magica e mistica senza inserire altri elementi soprannaturali per quanto ti fa supporre che tutto questo può accadere tramite l’intromissione degli antichi Dei ed antenati, con un “pizzico di scene piccanti” alla giapponese ma del tutto innocenti: un bambino piccolo non capirà nulla e quindi non ci sarà bisogno di gridare “Nessuno pensa ai bambini?!?” alla Helen Lovejoy, mentre un adulto apprezzerà questi spezzoni che rendono tale il film. Come già abbondantemente affermato, Your Name è un film che smuove gli animi, e i cuori anche dei più scettici e pessimisti sull’amore e sulla felicità per la propria vita.
Uscito nel Paese del Sol Levante nel 2016, il suo arrivo in Italia era previsto solo per tre giorni, dal 23 al 25 gennaio scorso, ma alla fine ha riscosso talmente tanto successo da essere riproposto in ben altre 6 date.
Una versione Italiana che probabilmente ha ben poco da invidiare a quella originale, dato che per i protagonisti sono stati scelte due delle nostre voci più giovani e promettenti.
Manuel Meli (la voce di Josh Hutcherson e Asa Butterfield) ed Emanuela Ionica (Vaiana in Oceania), oltre ad altri grandi nomi più affermati come Elena Perino, Chiara Colizzi e Lorenza Biella.
Per coloro che non sono riusciti a vederlo in queste poche date al cinema, bisognerà aspettare l’Home Video che, visto il grande successo in Giappone e non solo non dovrebbe tardare ad arrivare.
Valerio Brandi
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