Il mondo del cinema è, su certi versi, un po’ scontato. Così come è facile, a volte, indovinare chi vince, lo è in altrettanto modo per chi non otterrà premi.
Infatti, quando si è usciti dall’anteprima di Youth, aldilà dei pareri discordanti o meno, la sensazione è che questo film, nonostante sia per molti aspetti migliore de La Grande Bellezza, non otterrà gli stessi premi del film ambientato a Roma.
Cannes lo ha già dimostrato, speriamo che non si confermi anche per le altre competizioni.
Ma perché, almeno per il sottoscritto, “Youth” è migliore rispetto all’ultimo film italiano premio Oscar?
Iniziamo dal cast. Con tutto il bene che si può volere a Toni Servillo, lui non è certo bravo come Michael Caine, così come Sabrina Ferilli non può competere con Jane Fonda.
Attori che hanno fatto la storia del cinema, e che oggi sono a disposizione di Sorrentino, forse proprio per merito de La Grande Bellezza.
Insieme a loro troviamo anche Harvey Keitel, grande interprete in passato per Tarantino, e Paul Dano, tra i protagonisti di 12 anni schiavo, in una storia decisamente più bella ed interessante, ed ecco il secondo punto a favore.
In un lussuoso hotel in Svizzera, a ridosso delle Alpi, vengono ad alloggiare tante persone diversi, e simili allo stesso tempo. Sono tutte ricche e amanti della bella vita, ma c’è chi è giovane, e chi invece non lo è più da tempo.
Così Fred Ballinger (Michael Caine) e Mick Boyle (Harvey Keitel), quando non sono occupati a dire di no ad emissari della Regina Elisabetta II, o progettare l’ultimo grande film della loro carriera, osservano gli inquiline e addetti ai lavori più giovani, commentando le differenze con ironia e un pizzico di sana invidia.
Oltre a loro vi è il rimando a Diego Armando Maradona, che fa il pari con Suor Maria/Madre Teresa nel precedente film, e Jimmy Tree (Paul Dano) un attore versatile che però viene ricordato per il suo film meno complicato.
A loro, e a molti altri personaggi non citati, spetta un epilogo, ad alcuni drammatico, per altri risanatore.
La musica fa di nuovo da padrone, e invece della versione remixata di “A far l’amore comincia tu” troviamo le stupende voci di Paloma Faith e Sumi Jo, che rendono la colonna sonora qualcosa di unico, capace di trasportare lo spettatore in questi 118 minuti di film, che sembrano non passare mai.
Ma è un attesa piacevole, perché il tempo passa per tutti, e quindi, è meglio goderselo, quando si può, con un bel film.
Youth-La giovinezza è nelle sale italiane da mercoledì 20 maggio, stesso giorno in cui è stato presentato a Cannes.
Valerio Brandi
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